Mafia, droga, armi e cartucce in un casolare di San Giuseppe Jato

Redazione

Cronaca

Mafia, droga, armi e cartucce in un casolare di San Giuseppe Jato
Proseguono le indagini dei carabinieri di Monreale nell’ambito dell’operazione “Brasca-Quattro.Zero”

23 Marzo 2016 - 11:18

Non si fermano le indagini dei Carabinieri del Gruppo di Monreale che continuano a perlustrare le campagne e i casolari degli appartenenti al Mandamento di San Giuseppe Jato, anche dopo l’esecuzione delle ordinanze emesse dalla Procura di Palermo nell’ambito dell’operazione “Brasca-Quattro.Zero”.

Nelle ultime ore i militari della Stazione di San Cipirello, hanno rinvenuto un bidone in pvc, opportunamente occultato in un canneto dietro un casolare di campagna, in località Contrada Chiusa, rinvenendo all’interno una pistola Beretta calibro 9 corto con la canna predisposta per l’istallazione di un silenziatore, un centinaio di cartucce di diversi calibri (12, 9, 38, ecc.) e 270 grammi circa di marijuana.

Il casolare, posto nella campagna jatina, è riconducibile a Domenico Lo Biondo, 55enne nativo di San Cipirello e volto noto alle Forze dell’Ordine, attualmente detenuto in carcere a seguito agli arresti dell’operazione eseguita nella notte tra il 15 ed il 16 marzo scorso. I carabinieri hanno effettuato una perquisizione nel vecchio rudere, scovando un’intercapedine occultata sotto la paglia accatastata, nascosta tra il pian terreno ed il primo piano. “Non si può escludere – spiegano i militari – che tale rifugio possa essere stato usato in passato per ospitare latitanti”. Al suo interno sono state rinvenute due cartucce calibro 12, di cui una esplosa.

“Quanto rinvenuto – agiungono dal Comando – è stato sottoposto a sequestro mentre l’arma sarà inviata al Ris Carabinieri di Messina per gli accertamenti balistici, al fine di accertare se la stessa, sia stata utilizzata in azioni delittuose”.

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