Rifiuti in Sicilia e assunzioni nelle Srr, sono 11 mila quelle da verificare

Redazione

Cronaca

Rifiuti in Sicilia e assunzioni nelle Srr, sono 11 mila quelle da verificare
L'assessore Contrafatto: "Basta furbate"

18 Gennaio 2016 - 00:00

L’assessore regionale ai Rifiuti, Vania Contrafatto, rimette in discussione tutta la procedura che sta alla base della formazione delle Srr, le società pubbliche fondate dai Comuni che si occuperanno del servizio di raccolta e smaltimento, al posto dei vecchi Ato. "Le dotazioni organiche – ha dichiarato la Contrafatto – devono indicare precisamente funzioni, mansioni, fabbisogno e sostenibilità economica. Non è più il tempo delle furbate". Come scrive il Giornale di Sicilia – si apre così un caso che riguarda circa 11 mila dipendenti dei vecchi Ato, che stavano transitando "indisturbati" verso le Srr. Gli Ato erano 27, le Srr sono 18 e in questo momento solo quattro: Kalat, Catania metropolitana, Trapani Nord e Messina Eolie, sono del tutto in regola con le procedure per l’assunzione del personale e la gestione del servizio. Per loro manca solo la gara d’appalto per trovare le aziende private che svolgano materialmente il servizio e che dovranno collaborare nell’assorbimento del vecchio personale degli Ato. Il problema nasce per tutte le altre Srr che hanno semplicemente fatto un’anagrafe dei vecchi dipendenti e accettato che vengano assorbiti, tra questi anche Monreale. Una procedura – spiegano dall’assessorato che non può funzionare: c'è bisogno di un piano che preveda la copertura integrale dei costi del personale. L’assessorato ha bocciato gran parte delle piante organiche che sono pervenute e la Contrafatto è stata costretta a diramare una nuova direttiva che obbliga le Srr a riscrivere gli atti "tenendo conto degli oneri complessivi per il personale, che dovranno essere coperti dalle entrate del piano tariffario". La tariffa dunque, dovrà garantire il principio di economicità del piano industriale, incluso il costo del personale. L’assessore avverte anche che non si potrà semplicemente aumentare la tariffa – dunque i costi a carico dei cittadini – per coprire 11 mila stipendi.

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