Palermo, sequestrati beni per 500 mila euro al boss della Noce Tognetti

Redazione

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Palermo, sequestrati beni per 500 mila euro al boss della Noce Tognetti
La Polizia lo ha già arrestato nel corso dell'indagine "Atropos" condotta nel 2012

18 Gennaio 2016 - 00:00

La Polizia di Stato, a seguito di un’articolata attività d’indagine, ha sequestrato una parte del patrimonio ad un esponente di spicco del mandamento mafioso della “Noce”. Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione presieduto da Silvana Saguto, a latere Lorenzo Chiaramonte  e Fabio Licata, accogliendo la proposta avanzata dal Questore di Palermo e dal Procuratore della Republica presso il Tribunale di Palermo nei confronti di Tommaso Tognetti, 49enne palermitano, ha emesso decreto con il quale ha disposto il sequestro di due unità immobiliari frutto delle illecite attività poste in essere dal predetto nell’ambito del mandamento mafioso della Noce, rispetto al quale ha ricoperto un ruolo di primissimo piano. L’indagine è stata condotta dagli investigatori della Sezione Patrimoniale dell’Ufficio Misure di Prevenzione  della Questura e dal GICO della Guardia di Finanza ed ha permesso di individuare e successivamente sequestrare, due appartamenti intestati a stretti congiunti, ma in realtà nella diretta disponibilità di Tommaso Tognetti, che, in virtù della sua posizione all’interno di Cosa Nostra, ha potuto operare in maniera spregiudicata ed investire capitali, riversando su tali beni cospicui flussi di denaro di illecita provenienza. Tognetti è un elemento attivamente inserito nell’organizzazione mafiosa denominata “Cosa Nostra”, dotato di una spiccata pericolosità sociale ed incline a commettere efferati delitti e  per questo è soggetto indubbiamente pericoloso per la sicurezza pubblica. La figura di Tognetti è emersa attraverso le indagini, svolte dalla Squadra Mobile di Palermo (sfociate nell’operazione “Atropos”) che, il 22 ottobre 2012, lo ha tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere  emessa da Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo. Con tale provvedimento cautelare gli sono stati contestati i delitti di associazione mafiosa, estorsione aggravata, spaccio e traffico di stupefacenti. L’attività investigativa ha reso evidente un accresciuto spessore criminale del Tognetti e una straordinaria capacità di negoziazione e interazione con esponenti di altre famiglie mafiose. La sua pericolosità ha raggiunto l’apice con una serie di contatti tra gli appartenenti alla famiglia mafiosa della Noce e professionisti del settore cinematografico, attraverso i quali è stata posta in essere una complessa attività estorsiva, che ha pesantemente condizionato le scelte economiche della società di produzione cinematografica “Magnolia Fiction Srl”, impegnata nella realizzazione di una fiction (che aveva per tema la lotta alla mafia da parte della Polizia di Stato), in parte girata a Palermo. Il lavoro svolto dagli investigatori dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura e del GICO della Guardia di Finanza di Palermo nei confronti di Tognetti Tommaso ha fatto emergere indizi di pericolosità ricavabili dai precedenti  penali, dalla acclarata affiliazione all’organizzazione criminale denominata “Cosa Nostra” e, soprattutto dal ruolo verticistico da questi assunto nell’ambito del mandamento mafioso della Noce e, relaativamente alla sua sfera di interessi economici, ha portato alla scoperta di una grave sproporzione economica tra le risorse economiche dichiarate e gli investimenti effettuati. Le proposte, avanzate dal Questore e dal Procuratore della Repubblica di Palermo, pienamente accolte dal collegio giudicante del Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, hanno consentito il sequestro dei seguenti beni: Intero immobile a Palermo, in via Perpignano; Intero immobile sito a Palermo, in via  Re Federico.

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