Castelvetrano, mafia: in manette il cognato del latitante Matteo Messina Denaro

Redazione

Uncategorized

Castelvetrano, mafia: in manette il cognato del latitante Matteo Messina Denaro
Sequestrati dalla Dia, beni per 200 mila euro

18 Gennaio 2016 - 00:00

La Dia di Trapani, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, con l’apposizione di dispositivi elettronici, nei confronti di Gaspare Como, pregiudicato 45enne, commerciante di Castelvetrano (TP), per associazione a delinquere ed estorsione. All'uomo, già sorvegliato speciale, cognato del noto latitante capomafia Matteo Messina Denaro, sono stati sequestrati: un’azienda commerciale di vendita al dettaglio di abbigliamento ed un immobile ad uso abitativo a Castelvetrano. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip presso il Tribunale di Marsala (TP), Vito Sladino, su richiesta dalla Procura della Repubblica di Marsala. A Como, sposato con Bice Maria, sorella del latitante Matteo Messina Denaro, viene contestato di aver avviato e gestito due esercizi commerciali per la vendita al dettaglio di abbigliamento a Castelvetrano ed a Marsala (TP), attribuendone, fittiziamente, la titolarità a prestanomi, che risultano indagati a piede libero, nell’ambito dello stesso procedimento penale. Nel corso delle indagini è stasto accertato che lo stesso Como, avrebbe acquistato un immobile ad uso abitativo, a Triscina, facendone risultare fittiziamente proprietari alcuni imprenditori castelvetranesi, anch’essi indagati. Secondo l’ipotesi accusatoria condivisa dal Gip del Tribunale di Marsala, Como avrebbe fatto ricorso a prestanomi, per eludere la normativa in materia di misure di prevenzione. Infatti, nei confronti dell’uomo, già nel  2012, la Procura della Repubblica di Marsala, dopo indagini della Dia, aveva sottoposto a sequestro altri beni, tra cui immobili ed autoveicoli lussuosi, per le stesse ipotesi di intestazione fittizia. Di recente, il Comune di Castelvetrano ha revocato a Como, su indicazione della Dia, una licenza commerciale per vendita al dettaglio di abbigliamento, ottenuta in mancanza dei requisiti previsti dalla legge. Il valore dei beni sottoposti a sequestro ammonta a circa 200 mila euro.

Altre notizie su monrealepress

Autorizzazione del Tribunale di Palermo N. 621/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana
redazione@monrealepress.it