Ato Pa 2, dipendenti senza direttive: "Quale sarà il nostro futuro?"

Simone Marchese

Cronaca

Ato Pa 2, dipendenti senza direttive: "Quale sarà il nostro futuro?"
Ad Altofonte occupano il comune, "ma siamo pronti a salire sui tetti della chiesa". Intanto una ditta esterna sta provvedendo a ritirare i rifiuti.

18 Gennaio 2016 - 00:00

Continua l’occupazione pacifica di alcune aule del municipio di Altofonte da parte dei dipendenti ATO Pa 2 appartenenti al cantiere dello stesso comune che in mancanza di direttive aziendali hanno optato per l’insediamento all’interno dell’aula consiliare piuttosto che seguire le vaghe e soprattutto verbali indicazioni da parte di alcuni amministratori. Più che il fallimento dell’azienda, con successivo licenziamento collettivo, ed all’insolvenza di tre mensilità, si apprende che a spingere i dipendenti a tale scelta è la totale assenza fino ad oggi di comunicazioni in merito all’evoluzione della questione fallimento della società Alto Belice Ambiente emanata con il decreto del 22 dicembre 2014 dal tribunale di Palermo. Proprio nella data odierna 15 gennaio 2015, infatti, scade la nomina del commissario straordinario, Norrito, che fino ad oggi ha garantito la continuità dei servizi ed ovviamente il pagamento dei regolari stipendi, figura che in presenza di proroghe, necessita un'immediata sostituzione garantita da una nuova nomina appunto per poter continuare il servizio offerto dall’azienda senza ripercussione sulla società e sui dipendenti. La scadenza della nomina non investe solo Norrito, ma tutti i commissari straordinari, di conseguenza in mancanza di direttive e coperture da parte dell’azienda o dai curatori, gli scenari futuri a partire da domani sono più che chiari: nessuna copertura finanziaria, assicurativa, legale e, ad aggravare la situazione, nessuna comunicazione in merito. “Apprendiamo dagli atti che a seguito del fallimento in mancanza di proroghe o successioni susseguirà il licenziamento – aggiunge Mario Gioè dipendente ATO – ma ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione su quale struttura interverrà. Al momento stiamo insinuandoci, per salvare il salvabile dei nostri diritti. A differenza di altri cantieri qui siamo tutti ex impiegati comunali, ed a prescindere dall’impossibilità di scelta, nessuno di noi pensava otto anni fa che una società per azioni con capitale pubblico potesse andare incontro al fallimento”. Nel frattempo, con un certo stupore da parte dell’amministrazione che poco prima aveva negato l’intervento da parte di ditte esterne per la raccolta rifiuti, notiamo proprio fuori dalla finestra, un auto-compattatore in servizio. Il mezzo fornito da una ditta esterna ha provveduto in questi giorni ad ottemperare al problema rifiuti, facile presumere che il costo di tale servizio graverà sulle tasche dei cittadini come spesa accessoria. Il sindaco Nino Di Matteo nella stessa giornata si trovava fuori sede presso il dipartimento proprio per riuscire ad avere delucidazioni sulla vicenda, impossibile al momento riuscire ad avere una replica diretta. A tranquillizzare gli animi, la notizia della nomina di una nuovo curatore, la dottoressa Cristina Bonomonte, che dovrebbe garantire la continuità del servizio senza incorrere in emergenze del tipo igienico/sanitarie o amministrative. Fino alla comunicazione ufficiale i dipendenti del cantiere Altofonte continueranno ad occupare le aule del municipio fino all’orario concesso, intorno alle 20 dopo di ciò organizzeranno un presidio con gazebo e tende dove passare la notte nella piazza del paese. “Qualora non ricevessimo notizie ufficiali rassicuranti la nostra posizione – aggiunge un impiegato ATO – siamo pronti a salire sul tetto della chiesa in segno di protesta”. Per i comuni nulla di nuovo all’orizzonte, nonostante il fallimento della società che gestisce lo smaltimento dei rifiuti, con l’intervento del nuovo curatore, continueranno a versare il loro contributo per garantire la continuità del servizio ed il pagamento degli stipendi.

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