Altofonte, "alta tensione" al consiglio comunale: scontro sulla Tares tra il sindaco ed i cittadini

Giorgio Vaiana

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Altofonte, "alta tensione" al consiglio comunale: scontro sulla Tares tra il sindaco ed i cittadini
Seduta aperta. Primo cittadino ed assessori attaccati duramente

18 Gennaio 2016 - 00:00

Seduta "di fuoco" quella di ieri pomeriggio al consiglio comunale di Altofonte, convocato in seduta aperta per discutere, insieme a commercianti ed ai cittadini del problema Tares e dei costi ritenuti eccessivi per un servizio non efficiente. Alla fine le conclusioni sono sempre le stesse: la Tares va pagata (è scaduta in realtà il 28 febbraio, ma potrà essere versata anche in questi giorni senza mora). E sarà possibile rateizzarla in 4 rate (scadenza ultima 31 maggio, ndr). Ma su questo punto sono stati tanti gli attacchi al primo cittadino di Altofonte, Nino Di Matteo che ha disposto che la rateizzazione fosse concessa solo a coloro che dovevano pagare un saldo della Tares superiore a 500 euro. "Una scelta precisa per dare una mano ai commercianti – dice Di Matteo -. Fino ad oggi, poi, solo in 15 hanno richiesto la rateizzazione. Perchè l'ultima data prevista è maggio? Perchè a giugno arriverà la Tares di quest'anno ed è stato fatto per non gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini". Il consiglio comunale è stato molto animato. Scontri verbali tra l'opposizione ed il sindaco, colpevole, a detta dei consiglieri di minoranza, di non dire la verità e di non aver fatto nulla per evitare il passaggio alla Tares e rimanere in regime Tarsu. Ma una scadenza importante incombe: entro il 30 aprile sarà necessario approvare il bilancio. E nel documento finanziario sarà fondamentale inserire i costi relativi al servizio di raccolta rifiuti. Ma quale sarà la cifra? Di Matteo: "Non lo sappiamo ancora". Già, perchè la situazione rifiuti appare molto ingarbugliata. Il fallimento dell'Ato c'è, ma non è stato ancora formalizzato ai comuni soci. Gli Aro (ambito raccolta ottimale) e le Srr (società raccolta rifiuti), sono dietro l'angolo e le prime indiscrezioni non fanno trapelare di certo una diminuzione dei costi. Altofonte sembra indirizzata ad unirsi in consorzio con i comuni di Belmonte Mezzagno, Santa Cristina Gela e Piana degli Albanesi. Ma proprio nel comune arberesh è in corso una forte polemica sul passaggio alla nuova condizione di raccolta dei rifiuti (leggi l'articolo in questa pagina). Dal canto suo Di Matteo aggiunge: "Si sta strumentalizzando molto su questa vicenda. Ho chiesto ai cittadini di formare un comitato di cittadini e commercianti per avere un confronto con loro. E così è stato fatto. Ogni mercoledì ci incontriamo e discutiamo. Abbiamo fatto il possibile, applicando i minimi. Di più non potevamo fare, viste la tabelle ministeriali". Aumenti "mostruosi" per alcuni: bar, caffè e pasticceria + 117%; mense, birrerie ed amburgherie + 117 %; supermercati, rivenditori di pane, pasta e generi alimentari + 40%; plurilicenze alimentari + 40 %; ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio + 274 %. Ma ci sono anche delle categorie che hanno beneficiato dei tagli: rimesse e magazzini senza vendita – 65 %; negozi di abbigliamento, calzature, libri e e ferramenta – 22%; botteghe artigiane – 32%. "Qui stiamo parlando di un Paese allo sbando – dicono alcuni rappresentanti di commercianti -. Noi siamo pronti a chiudere, perchè davvero non ce la facciamo più. Non solo il problema della tassa sui rifiuti, ma anche la mancanza di controlli sui venditori ambulanti. Non abbiamo niente contro di loro, ma che paghino le tasse come noi e rispettino le regole. E poi si pensi immediatamente ad abbassare i costi del servizio, fare la raccolta differenziata come si deve e garantire un servizio dignitoso al Paese".

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