Una lite stradale degenerata in un episodio di violenza brutale. La polizia ha eseguito provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di quattro componenti di una stessa famiglia: un padre di 54 anni e i suoi tre figli di 26, 24 e 17 anni.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo e dalla Procura per i Minorenni, ha ricostruito quanto accaduto la sera del 25 aprile scorso. Tutto è iniziato con un diverbio in autostrada, lungo la A19, tra i passeggeri di due auto. La discussione non si è esaurita sul momento: poco dopo, giunti a Palermo, in viale Regione Siciliana, la famiglia ha messo in atto una vera e propria spedizione punitiva. Gli aggressori hanno inseguito i rivali costringendoli a fermarsi: l’autista è stato colpito al volto con un tirapugni, mentre il passeggero che tentava di difenderlo è stato sfiorato da un’auto guidata dal padre, sopraggiunto per dare manforte ai figli. Le vittime, due ragazzi e due ragazze, sono state fatte scendere dal veicolo, il parabrezza è stato infranto con una mazza e l’auto portata via dagli aggressori, che sono poi fuggiti.
Grazie al Gps di un cellulare rimasto nell’abitacolo, la vettura è stata ritrovata poche ore dopo dagli agenti del Commissariato “Porta Nuova” nel quartiere Borgo Nuovo, vandalizzata. Nei giorni successivi due dei fratelli, il 24enne e il 17enne, avrebbero inoltre tentato di estorcere denaro a una delle vittime, minacciandola di “un dolore mai provato prima” se non avesse pagato i danni alla loro auto, rimasta lievemente danneggiata durante l’assalto. Dopo un’articolata attività investigativa – fatta di riscontri, audizioni e analisi delle immagini di videosorveglianza – i poliziotti hanno identificato i responsabili, già noti per precedenti condotte illecite. Su disposizione dell’Autorità giudiziaria, il padre e i figli di 26 e 17 anni sono stati tradotti in carcere. Per il 24enne è stato invece disposto l’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria.




