“Appena si entra in caserma si percepisce la storia, la memoria e il sacrificio di chi ci ha preceduto. Le gigantografie dei nostri eroi all’ingresso fanno venire la pelle d’oca a ognuno di noi carabinieri”. Con queste parole il colonnello Gennaro Petruzzelli, nuovo comandante del Gruppo Carabinieri di Monreale, racconta l’emozione del suo nuovo incarico e il significato profondo dell’essere parte dell’Arma. “Ogni mattina potrei entrare da una strada interna per raggiungere l’ufficio – spiega – ma preferisco passare dall’ingresso principale. È un buongiorno diverso, un modo per ricordare chi ci ha dato l’esempio e affrontare la giornata con la giusta motivazione. La memoria non deve essere solo ricordo, ma impulso ad agire ogni giorno al meglio”. Il colonnello si riferisce al ricordo dei capitani Basile e D’Aleo che si trovano proprio all’ingresso della caserma monrealese. Per Petruzzelli, il ritorno a Monreale ha un significato speciale: “Non è solo un incarico, ma un ritorno pieno di valore. Tra il 2014 e il 2016 ho avuto l’onore di comandare la Compagnia Carabinieri di Termini Imerese. Un periodo che ha segnato profondamente il mio percorso umano e professionale, facendomi conoscere la generosità e il coraggio delle donne e degli uomini di questa terra”. Il colonnello sottolinea la complessità e l’importanza strategica del territorio: “Il Gruppo di Monreale copre un’area vasta e articolata, che va dalla provincia di Messina a quella di Trapani, includendo Monreale, Corleone, Cefalù, Termini Imerese, Misilmeri, Petralia Sottana e Lercara Friddi. È un territorio di straordinaria bellezza, ricco di storia e cultura, dove l’Arma è quotidianamente presente come garante di sicurezza, giustizia e vicinanza al cittadino”. (L’articolo continua dopo il link)
Petruzzelli evidenzia come il cuore dell’Arma restino le stazioni Carabinieri: “Sono la colonna portante della nostra istituzione. Con la loro capillarità e prossimità rappresentano il volto concreto dello Stato, affidabile e umano. I nostri militari ascoltano, intervengono e accompagnano i cittadini, rafforzando ogni giorno il legame di fiducia con le comunità”. Accanto alla tradizione, il colonnello guarda al futuro con attenzione alle nuove sfide: “Oggi parlare di sicurezza significa anche parlare di dominio digitale, analisi dei dati, protezione informatica e controllo intelligente del territorio. L’intelligenza artificiale applicata alla sicurezza ci permette di essere più efficaci, tempestivi e trasparenti, ma non dobbiamo mai dimenticare che al centro di tutto c’è l’uomo, c’è il carabiniere”. Sul fronte della criminalità organizzata, Petruzzelli riconosce una trasformazione costante: “La criminalità si evolve insieme alla società e alla tecnologia. Studia metodologie più complesse, ma anche noi ci stiamo adattando per contrastarla con strumenti più avanzati e una struttura sempre più efficiente”.
Infine, un pensiero personale: “Indossare questa divisa significa tanto. È ciò che ho voluto sin da ragazzo. Mi sono arruolato come maresciallo, poi ho vinto il concorso per l’Accademia e da ufficiale ho avuto la fortuna di servire in più regioni. Tornare in Sicilia è per me motivo di grande orgoglio. Quando ero capitano guardavo a questo incarico come a un traguardo da raggiungere. Oggi, trovarmi qui, è un’emozione profonda. Con i miei collaboratori e con i ragazzi – come amo chiamarli – faremo di tutto per rendere questo territorio sempre più vivibile e sicuro”.




