Bullismo e cyberbullismo, alla “Morvillo” gli studenti incontrano i carabinieri: “La legalità si costruisce ogni giorno”

Mario Monte

Cronaca - L'incontro con il capitano Giaquinto e il luogotenente La Rocca

Bullismo e cyberbullismo, alla “Morvillo” gli studenti incontrano i carabinieri: “La legalità si costruisce ogni giorno”
Il capitano Giaquinto ha guidato gli studenti in una riflessione profonda sui concetti di responsabilità, senso civico e rispetto delle regole

29 Ottobre 2025 - 10:54

Una mattinata di confronto, riflessione e consapevolezza quella vissuta dagli alunni delle classi terze della scuola secondaria dell’Istituto “Francesca Morvillo” di Monreale, che hanno partecipato a un incontro dedicato ai temi del bullismo e del cyberbullismo. L’appuntamento, ospitato nell’aula magna “Luigi Caracausi”, si inserisce nel percorso avviato dopo la firma del Patto educativo tra istituzioni civili, religiose, militari e scolastiche, sottoscritto appena una settimana fa presso il Palazzo Arcivescovile. Proprio in virtù di questo accordo, che mira a rafforzare la rete di collaborazione per la formazione dei giovani, la scuola ha ospitato il capitano dei carabinieri Niko Giaquinto e il luogotenente Antonio La Rocca della Stazione di Monreale.

Nel corso dell’incontro, il capitano Giaquinto ha guidato gli studenti in una riflessione profonda sui concetti di responsabilità, senso civico e rispetto delle regole, sottolineando come tra i giovani si stia diffondendo la “moda” della trasgressione e l’emulazione di modelli negativi percepiti come vincenti. “Essere onesti, rispettare le leggi e agire per il bene comune non deve diventare impopolare”, ha affermato il Capitano, ricordando come il rispetto e la solidarietà siano valori da coltivare ogni giorno, non solo dopo eventi tragici.

Si è parlato di bullismo e cyberbullismo come comportamenti capaci di ledere la dignità e la salute psicologica delle vittime, spesso amplificati dal sostegno silenzioso di chi osserva senza intervenire. Il messaggio lanciato è chiaro: isolare i bulli, denunciare, esprimere disapprovazione e rompere il silenzio sono passi fondamentali per proteggere chi subisce violenze fisiche o psicologiche.

Il Luogotenente La Rocca, rivolgendosi ai ragazzi anche come padre oltre che come uomo di giustizia, ha invitato i giovani a non chiudersi nella paura, ma a cercare aiuto in genitori, insegnanti o figure di fiducia. “Mai arrendersi allo sconforto — ha detto — la forza sta nel chiedere aiuto e nel credere nella giustizia”.

La referente scolastica, professoressa Tiziana Zito, ha posto l’accento sull’importanza dell’empatia e dell’inclusione: “Mettersi nei panni degli altri è il primo passo per comprendere e accogliere davvero. Educare significa non solo istruire, ma anche coltivare la sensibilità verso l’umanità”, ha ricordato, citando una frase di Maria Montessori: “L’educatore deve avere il cuore del poeta e la mente dello scienziato”.

L’incontro si è concluso con un vivace momento di dialogo: gli studenti hanno posto numerose domande sulle responsabilità civili e penali, sul ruolo del Garante della Privacy e sui rischi legati all’uso dei social network, dimostrando grande maturità e partecipazione. Un appuntamento che ha ribadito un principio fondamentale: la legalità non è solo un insieme di leggi, ma un comportamento quotidiano, fatto di rispetto, empatia e responsabilità verso gli altri.

Altre notizie su monrealepress

Autorizzazione del Tribunale di Palermo N. 621/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana
redazione@monrealepress.it