A distanza di quasi tre anni, torna al centro della discussione politica a Monreale la proposta di cessione in affitto di “Villa Savoia” all’Inps. Una proposta che il sindaco Alberto Arcidiacono aveva già portato sul tavolo della maggioranza nel 2022, trovando il sostegno di tutte le forze politiche che appoggiavano la sua Giunta — eccezion fatta per il Movimento “Il Mosaico”.
A ricordarlo è il portavoce del Movimento, Roberto Gambino, che in una nota pubblica ribadisce la netta contrarietà alla destinazione d’uso dell’edificio: “Una scelta che non abbiamo condiviso per ovvi (ma non per tutti) motivi storici, culturali e socio-economici. La vocazione del Savoia è altra”, afferma Gambino, sottolineando la valenza simbolica e comunitaria che, secondo “Il Mosaico”, l’immobile dovrebbe mantenere.
Il portavoce richiama anche un’esperienza personale per rafforzare la posizione del Movimento: “La mia prima iniziativa da segretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana di Monreale, nel lontano 1987, fu proprio quella di ripulire e bonificare il giardino abbandonato del Savoia. Allora, proposi all’Amministrazione Giangreco di ristrutturarlo e farne un Centro Culturale Polivalente per i giovani monrealesi — e non solo”.
Un’idea rimasta evidentemente viva nella memoria e nel programma del Movimento, che oggi rilancia quel sogno alla luce anche dei recenti fatti di cronaca avvenuti a pochi metri da Villa Savoia, in via Salvo D’Acquisto. “Dopo quanto accaduto proprio in via D’Acquisto, a meno di cinquanta metri da Villa Savoia – conclude Gambino – oggi più di ieri, una tale struttura assumerebbe un significato particolare per Monreale. Abbiamo bisogno di speranza e di prospettiva”. Il dibattito è dunque riaperto. E con esso, la riflessione su quale futuro debba avere uno dei luoghi simbolo della città.