Monreale, anziani in rivolta: “Vogliono toglierci l’anima del nostro centro”

Redazione

Cronaca - La denuncia

Monreale, anziani in rivolta: “Vogliono toglierci l’anima del nostro centro”
La decisione dell’Amministrazione, che prevede un affidamento tramite bando pubblico, è vissuta come una ferita profonda alla comunità degli anziani

10 Luglio 2025 - 11:56

A Monreale scoppia la protesta degli iscritti al Centro Anziani comunale, che attraverso il loro Comitato di Gestione denunciano pubblicamente l’intenzione dell’Amministrazione di esternalizzare la gestione della struttura a un ente del terzo settore. Con un comunicato dal titolo eloquente – “Uno schiaffo ai nonni di Monreale” – il comitato parla apertamente di “tradimento” e attacca la scelta politica dell’ente locale: “Si vogliono spendere circa 70.000 euro dei nostri soldi per pagare un ente esterno che dovrebbe fare ciò che noi abbiamo sempre fatto, con passione e a costo quasi zero: organizzare attività, gestire gli spazi, curare la vita quotidiana del centro”, si legge nella nota.

La decisione dell’Amministrazione, che prevede un affidamento tramite bando pubblico, è vissuta dai diretti interessati come una ferita profonda alla comunità degli anziani, che da anni considera il centro non solo un luogo fisico ma una “seconda casa”. Il timore è che l’ingresso di soggetti esterni porti con sé un servizio “freddo, asettico e standardizzato”, che finisca per cancellare il senso di familiarità e appartenenza costruito negli anni. “Saremo pure anziani – affermano dal Comitato – ma non siamo numeri. Siamo persone. E questa scelta ci cancella”. Il messaggio è chiaro: i nonni di Monreale vogliono restare protagonisti del loro centro, senza trasformarlo in un contenitore gestito da tecnici estranei alla vita della comunità.

Il Comitato di Gestione chiede ora: il ritiro immediato di ogni atto che preveda l’affidamento a terzi della gestione del centro; il coinvolgimento attivo degli iscritti e dei rappresentanti eletti in tutte le decisioni future; un confronto politico urgente con l’Amministrazione e il Consiglio comunale; un’audizione in Commissione Consiliare e la convocazione di un Consiglio comunale straordinario e aperto. “Il Centro Anziani non è una voce di bilancio da appaltare – concludono – ma un presidio sociale che appartiene a chi lo vive ogni giorno. Difendere la sua autonomia è un dovere morale prima ancora che politico”.

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