Imprenditore sequestrato e minacciato: quattro arresti a Palermo per estorsione e atti persecutori

Redazione

Palermo - Tutti e quattro sono cittadini italiani e con precedenti alle spalle

Imprenditore sequestrato e minacciato: quattro arresti a Palermo per estorsione e atti persecutori
Il gruppo avrebbe sequestrato l’imprenditore, minacciandolo di “farlo sparire in una botola” all’interno di un casale

10 Luglio 2025 - 09:46

La polizia di Palermo ha eseguito quattro misure cautelari nell’ambito di una delicata indagine su un caso di sequestro di persona a scopo di estorsione ai danni di un imprenditore palermitano. A finire nei guai sono stati A.D., 40 anni, e L.P., 44 anni, per i quali il Gip ha disposto la custodia cautelare in carcere. Agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, sono invece stati posti F.M., 30 anni, e M.B., 40 anni. Tutti e quattro sono cittadini italiani e con precedenti alle spalle. Le accuse a loro carico, a vario titolo e in concorso, sono pesantissime: sequestro di persona a scopo di estorsione, estorsione aggravata e atti persecutori.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica e condotte dagli agenti della quinta sezione “Reati contro il Patrimonio” della Squadra Mobile, hanno fatto emergere uno scenario inquietante. Grazie a intercettazioni, analisi dei tabulati telefonici e riprese da impianti di videosorveglianza, gli inquirenti hanno documentato una vera e propria escalation di violenza messa in atto dagli indagati.

Il gruppo avrebbe sequestrato l’imprenditore, minacciandolo di “farlo sparire in una botola” all’interno di un casale di campagna nei pressi di Palermo, per costringerlo a versare somme di denaro. Non solo: secondo gli investigatori, le vittime sarebbero state ripetutamente pestate e perseguitate, con tanto di localizzatore installato sul ciclomotore dell’imprenditore per monitorarne gli spostamenti. Alla luce del grave quadro indiziario, la Procura ha richiesto e ottenuto l’emissione delle misure cautelari da parte del Gip. Dopo le formalità di rito, A.D. e L.P. sono stati tradotti nel carcere palermitano “Lorusso”, mentre F.M. e M.B. sono stati condotti nelle rispettive abitazioni, dove si trovano ai domiciliari con controllo elettronico.

Altre notizie su monrealepress

Autorizzazione del Tribunale di Palermo N. 621/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana
redazione@monrealepress.it