Strage di Monreale, il legale di Calvaruso: “Ha pianto e chiesto perdono, era salito solo per mangiare”

Redazione

Cronaca - Il legale ha parlato con i giornalisti

Strage di Monreale, il legale di Calvaruso: “Ha pianto e chiesto perdono, era salito solo per mangiare”
Il giovane non ha fornito dettagli sui ragazzi che erano con lui né indicato dove abbia gettato l’arma

30 Aprile 2025 - 14:48

Salvatore Calvaruso, il 19enne accusato della strage di Monreale in cui hanno perso la vita tre giovani – Andrea Miceli, Salvo Turdo e Massimo Pirozzo – si è avvalso ancora della facoltà di non rispondere durante l’udienza di convalida del fermo (LEGGI QUI), ma ha reso dichiarazioni spontanee. “È un ragazzo incensurato, proveniente da una famiglia onesta”, ha dichiarato l’avvocato Corrado Sinatra a TgCom24. “Durante l’interrogatorio ha pianto a lungo, si è maledetto per quanto accaduto e ha chiesto scusa più volte. Era salito a Monreale soltanto per mangiare e bere qualcosa. Non c’era alcuna intenzione violenta”.

Secondo quanto ricostruito finora, la sparatoria è avvenuta nella notte tra sabato e domenica in pieno centro storico a Monreale, al culmine di una rissa scoppiata per futili motivi – sembra legati alla guida spericolata del giovane e a un successivo alterco. Calvaruso avrebbe raccontato di essere stato aggredito con caschi e bottiglie, di essere caduto dalla moto e solo in seguito di aver estratto la pistola e fatto fuoco. Secondo il legale, l’episodio si inserisce in un “contesto cittadino segnato dalla diffusione delle armi clandestine. Lo dicono i fatti di cronaca. Purtroppo, a Palermo la realtà è questa”.

Il giovane non ha fornito dettagli sui ragazzi che erano con lui né indicato dove abbia gettato l’arma. “Ha chiesto perdono alle famiglie delle vittime più volte”, ha aggiunto Sinatra. “È stato un momento emotivamente intenso anche per i magistrati. Non c’è ancora chiarezza dal punto di vista balistico – ha detto ancora il legale -, si parla di una ventina di colpi sparati, ma è improbabile che siano stati esplosi da una sola persona. Non sappiamo quante armi ci fossero, da dove siano partiti i colpi, né quanti fossero gli aggressori. Al momento abbiamo solo dei video diffusi su TikTok: servono le immagini della videosorveglianza“.

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