La recente votazione del Consiglio comunale di Monreale che ha sancito l’abolizione del finanziamento destinato alla Consulta Giovanile ha suscitato forti reazioni nel territorio, in particolare da parte delle associazioni giovanili locali. Tra queste quella del collettivo Arci Link, associazione di promozione sociale e culturale attiva da oltre dieci anni, che esprime il proprio disappunto per una decisione che definisce miope e dannosa per i giovani monrealesi.
“L’associazione – spiegano da Arci Link -, composta principalmente da giovani del territorio, si è sempre impegnata a contrastare l’emarginazione sociale, la dispersione scolastica e a promuovere attività culturali e ludiche per rafforzare il tessuto aggregativo della comunità giovanile. Per loro, la Consulta Giovanile rappresentava un’opportunità di partecipazione attiva nella vita politica cittadina, e l’istituzione di questo organo era stata accolta con speranza. Tuttavia, l’abolizione del finanziamento ha gettato un’ombra sulle buone intenzioni iniziali”.
Una decisione che non sorprende, ma preoccupa
Secondo l’associazione, l’atteggiamento del Consiglio comunale non è una novità. Da anni infatti, si trovano a dover fare i conti con il disinteresse da parte della politica locale, che ha spesso ostacolato o ignorato le loro proposte. Nonostante ciò, l’associazione ha continuato a portare avanti le proprie iniziative grazie solo alle risorse interne, senza mai ottenere un supporto concreto dall’amministrazione comunale.
“Quando lo scorso dicembre la Consulta Giovanile è stata istituita – continuano da Arci Link – l’associazione aveva accolto la notizia con ottimismo, vedendo in essa un’opportunità di coinvolgimento e di crescita per i giovani. Tuttavia, ciò che è seguito ha deluso profondamente. Il coinvolgimento della Consulta nelle dinamiche politiche del Consiglio comunale, culminato con il taglio dei fondi, ha messo in evidenza come la politica stia strumentalizzando le necessità giovanili per motivi di schieramento”. L’associazione si chiede se davvero, in un bilancio di spesa corrente di 44 milioni di euro, i 4 mila euro destinati alla Consulta fossero l’unico capitolo sacrificabile.
Una scelta che penalizza i giovani
La decisione del Consiglio comunale di tagliare i fondi alla Consulta Giovanile, secondo l’associazione, non solo è un errore, ma evidenzia una visione a corto raggio. In un territorio in cui si parla spesso di disagio giovanile e della necessità di creare spazi destinati ai giovani, sottrarre risorse a iniziative che cercano di prevenire tali disagi appare come una controsenso.
“L’impegno del Comune per i meno abbienti è certamente apprezzabile, ma non è giusto che per finanziare alcune attività sociali si debba penalizzare l’inclusione giovanile”, affermano i membri dell’associazione. La Consulta Giovanile rappresentava un’opportunità concreta di riscatto per i giovani di Monreale, un luogo dove promuovere attività che possano prevenire la dispersione scolastica, la marginalità e la crescita della cultura della legalità.
Il rischio di una politica giovanile ridotta a strumento politico
L’associazione denuncia, inoltre, la superficialità con cui alcuni consiglieri comunali hanno trattato l’argomento durante il Consiglio, confondendo il ruolo del Terzo Settore con quello di un organo consultivo del Comune. A detta loro, il Consiglio ha invitato i giovani a impegnarsi “senza risorse economiche”, ma ciò solleva una domanda importante: quale è la reale funzione della Consulta Giovanile, se non quella di un supporto concreto alla partecipazione giovanile?
La Consulta Giovanile, infatti, avrebbe dovuto essere un punto di raccordo tra le diverse associazioni del territorio e il Comune, un canale per far conoscere le problematiche dei giovani e un’occasione per costruire insieme delle soluzioni. Con questa decisione, però, sembra che si torni indietro, in un momento in cui, paradossalmente, il coinvolgimento dei giovani sarebbe più necessario che mai.
Un futuro incerto per la Consulta Giovanile
Seppur i 4 mila euro destinati alla Consulta Giovanile non rappresentino una cifra enorme, il gesto di sottrarli dal bilancio comunale non può passare inosservato. Il messaggio che arriva ai giovani è chiaro: non c’è spazio per loro nella politica cittadina. Invece di rafforzare la Consulta come strumento di partecipazione, l’amministrazione ha scelto di minarla, lasciando i giovani senza un punto di riferimento istituzionale. L’associazione si interroga sul futuro della Consulta Giovanile, dopo mesi di attacchi e questa ultima, dolorosa decisione. Il rischio è che le politiche giovanili restino un campo di battaglia politica, piuttosto che uno spazio di crescita per le nuove generazioni.