Altofonte, nasce il comitato cittadino “Moarda viva, verde e sicura”: per salvaguardare il bosco

Redazione

Cronaca - Tanti gli esperti intervenuti al convegno

Altofonte, nasce il comitato cittadino “Moarda viva, verde e sicura”: per salvaguardare il bosco
Nel corso di un convegno sono stati presi importanti impegni per la salvaguardia ed il futuro dell'area boscata

14 Aprile 2024 - 17:16

Ieri mattina ad Altofonte nel corso di un partecipato convegno, ricco di interventi accorati e di relazioni scientifiche, è stato presentato il “Comitato Cittadino Moarda viva, verde e sicura” che intende, come detto nell’intervento introduttivo da uno dei componenti del Comitato, Giuseppe Marfia: “…promuovere la gestione coordinata delle attività di ricostruzione del patrimonio boschivo e della messa in sicurezza della Moarda,…”. Il convegno dal titolo “Il futuro della Moarda, l’importanza del bosco e la nostra sicurezza” si è tenuto presso il salone della parrocchia Santa Maria d’Altofonte.

Dopo i saluti di padre Nino La Versa, che ha richiamato l’Enciclica di Papa Francesco “Laudato sii”, e del vice sindaco, Francesca Ciaccio, ha introdotto i lavori Giuseppe Marfia, che ha invitato tutti i cittadini a partecipare al Comitato e ha evidenziato la necessità di creare delle sinergie tra cittadinanza attiva, enti pubblici ed università, riprendendo la metafora delle api di un alveare. Subito dopo è stato proiettato un video sulla Moarda prima e dopo gli incendi che ha fatto rivivere le bellezze del luogo e i momenti terribili che l’hanno colpito, commuovendo i partecipanti.

I lavori, moderati da Patrizia Capizzi (del Dipartimento di scienze della terra e del mare dell’Università di Palermo) e da Giuseppe Castellese (del forum per il Contratto di Fiume e di Costa dell’Oreto), sono proseguiti con le relazioni di Vito Armando Laudicina (coordinatore consiglio interclasse in scienze e tecnologie agroingegneristiche e forestali dell’Università di Palermo); di Chiara Cappadonia (del Dipartimento di scienze della terra e del mare dell’Università di Palermo) sul tema “La pericolosità e il rischio da frana dopo gli incendi del 2020”; di Donato Salvatore (La Mela Veca) e di Andrea Laschi (del Dipartimento di scienze agrarie, alimentari e forestali dell’Università di Palermo) sugli “Interventi post-incendio per la ricostituzione del soprassuolo forestale e la stabilità dei versanti”; di Santo Orlando (del Dipartimento di scienze agrarie, alimentari e forestali dell’Università di Palermo) sugli “Strumenti e tecniche per la valutazione del rischio di incendi”; e infine dell’agronomo Antonio Paladino su “Gli incendi di interfaccia”. Le relazioni hanno sottolineato l’esigenza di collaborazione tra cittadini, ente gestore e università, nonché della redazione di un piano di gestione forestale essenziale per la corretta gestione del bosco e per la difesa del territorio. Si è tenuta subito dopo una tavola rotonda alla quale sono stati chiamati a partecipare anche l’assessore comunale alla Protezione Civile, Vitaliano Catanese, Antonello Cracolici, presidente della Commissione antimafia all’Ars; Lidia Pane (del Dipartimento della Protezione Civile), Domenica Nucera (del Dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale), il commissario Salvatore Fontana (Comando del Corpo Forestale) e Tonino Russo (segretario regionale della Flai-Cgil Sicilia). L’ARTICOLO CONTINUA DOPO LA GALLERY

Numerosi i quesiti predisposti dal Comitato e gli interventi e le domande dal pubblico; dalla tavola rotonda è emersa, in tutta la drammaticità legata all’aumento degli incendi degli ultimi anni, l’esigenza di ricostruire e ringiovanire un settore che è fondamentale per gestire le aree boscate, di prevenire con la pianificazione, con la presenza nel territorio degli operatori e con l’uso delle nuove tecnologie, i rischi degli incendi e di creare delle strutture investigative specializzate nella repressione dei reati contro l’ambiente. In particolare nel suo intervento la dottoressa Nucera del Dipartimento sviluppo rurale, ha condiviso le urgenze emerse dalle relazioni e dal dibattito e si è impegnata a utilizzare, già dalle prossime attività programmate, i lavoratori in interventi di salvaguardia dei versanti a ridosso del centro abitato in collaborazione con l’Università e successivamente alla redazione del piano di gestione forestale del bosco della Moarda.

La conclusione dei lavori, affidata a Giuseppe Marfia, ha evidenziato la soddisfazione per i risultati del convegno che hanno visto sostanzialmente una condivisione degli impegni da prendere a breve, medio e lungo termine: la salvaguardia di ciò che resta del bosco attraverso manutenzione delle fasce tagliafuoco, delle stradelle forestali e delle piante che hanno “ricacciato”; la realizzazione di interventi di stabilizzazione dei versanti acclivi a ridosso del centro abitato attraverso la messa in sicurezza dei massi che rischiano di rotolare a valle e il drenaggio delle acque meteoriche utilizzando allo scopo anche i tronchi caduti con tecniche di ingegneria naturalistica; la redazione di un piano di gestione del bosco per affrontare in maniera interdisciplinare e puntuale le azioni necessarie a favorire la ripresa del bosco e la sua cura e salvaguardia; il coinvolgimento dei lavoratori forestali, dei proprietari dei terreni confinanti con il demanio e del Nucleo comunale di Protezione Civile (potenziandolo) al fine di creare una “comunità del bosco” che favorisca la crescita della percezione del bosco come bene comune ed il controllo del territorio.

Altre notizie su monrealepress

Autorizzazione del Tribunale di Palermo N. 621/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana
redazione@monrealepress.it