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Riordino gioco online: le Commissioni di Camera e Senato danno il via libera

Con una mossa che appariva scontata sin dall’inizio, le Commissioni Finanze della Camera e Bilancio del Senato hanno dato il via libera al disegno di legge sul riordino del gioco.

Come si è discusso in questi giorni, la riforma, attesa da anni, introduce diverse novità nel settore del gioco pubblico, in particolare per quello online, ma porta con sé alcuni dubbi con forte focus alla nostra regione.

Un elemento da tenere in considerazione, infatti, è il peso del settore del gioco legale (o di stato) nell’economia siciliana. Secondo uno studio della Banca d’Italia, nel 2022 il settore ha generato in Sicilia un valore aggiunto di circa 2,9 miliardi di euro ed ha impiegato oltre 12.000 persone.

La riforma potrebbe avere un impatto significativo su questo settore, soprattutto considerando la presenza di molti PVR (Punti Vendita Ricarica) sul territorio siciliano e palermitano.

I punti salienti della riforma

Tra le questioni di maggior rilievo, è importante evidenziare alcuni punti cardine di questa riforma:

  • Assegnazione delle concessioni: le nuove concessioni per il gioco online saranno assegnate tramite gare pubbliche. Il costo per partecipare alla gara è stato fissato a 7 milioni di euro, con un canone annuo del 3% del margine netto oltre a l’obbligo per il concessionario bookmakers di Investire in campagne Informative a tutela della ludopatia (Minimo 0,2% dei ricavi, con limite massimo di 1 milione di euro);
  • Stop alle “skin”: le società di gioco online non potranno più utilizzare marchi e licenze di altri operatori concessionari (cd. “skin”); precisando l’esclusione della possibilità per il concessionario di mettere il proprio sito internet a disposizione di soggetti terzi, ma soltanto ai giocatori finali;
  • Tutela dei giocatori: il testo rafforza le misure di tutela dei giocatori, con l’introduzione di un nuovo sistema di monitoraggio del gioco a distanza e di un limite massimo di spesa giornaliera, questo limite si applica alle ricariche in contanti del conto gioco effettuate presso il PVR, incentivando l’uso di metodi di pagamento tracciabili;
  • Limiti ed adempimenti per il PVR : per continuare ad operare come vendita punto vendita ricarica l’esercente dovrà adoperarsi e chiedere nuove autorizzazioni e svolgere diversi adempimenti. Il più complesso sarà l’iscrizione ad un apposito albo.

Albo PVR e Il ruolo della firma digitale per operare

Come primo effetto pratico, nasce la creazione di un albo nazionale PVR che dovrà migliorare la comunicazione con la pubblica amministrazione. Con l’entrata in vigore del nuovo ddl sul riordino del gioco in Italia, la firma digitale diventerà uno strumento fondamentale per tutti quei PVR che desiderano iscriversi all’albo per continuare ad operare.

Il nuovo ddl prevede, infatti, che la domanda di iscrizione all’albo debba essere presentata esclusivamente in via telematica. Per poter sottoscrivere la domanda digitalmente, i PVR dovranno necessariamente dotarsi di firma digitale.

La firma digitale sarà necessaria per accedere ai sistemi informatici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), che gestirà l’albo relativo, e come strumento per sottoscrivere atti e documenti, come ad esempio i contratti con gli operatori di gioco e requisiti per l’accesso.

La firma digitale viene dunque introdotto come importante strumento di semplificazione e velocizzazione delle procedure per i PVR. Inoltre, garantisce maggiore sicurezza e autenticità nei rapporti con l’ADM e gli altri operatori del settore.

Come ottenere la firma digitale

Per ottenere la firma digitale a Palermo, i PVR possono rivolgersi a uno degli enti certificatori accreditati presso l’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale). Il processo di ottenimento della firma digitale è semplice e richiede la presentazione di alcuni documenti, tra cui un documento di identità valido.

Si consiglia di attivare la firma digitale il prima possibile, in modo da essere pronti per l’entrata in vigore del nuovo ddl. E’ importante, inoltre, conservarla in modo sicuro e protetto.

La reazione delle associazioni di categoria

Le associazioni di categoria, però, non sono soddisfatte. In una nota congiunta, Assogiochi, Assopoker, Cogetech e Microgame hanno criticato la riforma, sostenendo che “mette a rischio le piccole e medie imprese del settore, il gettito erariale e la tutela dei consumatori”.

Anche la principale agenzia di consulenza per i punti vendita ricariche, PVR.bet, fa notare come certe barriere possano avere un impatto maggiore rispetto ai benefici.

In particolare l’alto costo delle concessioni, con la cifra di 7 milioni di euro per partecipare alle gare giudicata troppo elevata e che rischia di escludere dal mercato molti operatori, lo stop alle skin, che priverà molte aziende di un valido strumento marketing, ed ovviamente i limiti ai PVR in particolare per il limite del contante.

In conclusione

La riforma del gioco in Italia è un tema complesso e controverso. Le novità introdotte dal ddl hanno acceso un acceso dibattito tra i diversi operatori del settore.

L’esito del confronto parlamentare sarà determinante per il futuro del gioco pubblico in Italia e per il destino degli oltre 150 mila addetti su tutto il territorio nazionale.

Il ddl di riordino del gioco è ora in attesa dell’approvazione definitiva da parte del Parlamento. La discussione in Aula è prevista per le prossime settimane, vi terremo aggiornati.

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