Grisì, cadde dalla moto per colpa di un randagio: risarcimento da 116 mila euro

Redazione

Cronaca - I fatti risalgono al 17 febbraio 2019

Grisì, cadde dalla moto per colpa di un randagio: risarcimento da 116 mila euro
L'uomo fu trasferito in elisoccorso all'ospedale Villa Sofia-Cervello di Palermo

13 Febbraio 2024 - 17:29

Si è definitivamente conclusa oggi – in sede di transazione giudiziale – una vicenda che ha avuto come protagonista V.M., cittadino monrealese residente nella frazione di Grisì, che ha citato in giudizio il Comune di Monreale per i postumi di una caduta in motociclo causata dalla presenza di un cane randagio.

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I fatti risalgono al 17 febbraio 2019, giorno in cui V.M. (all’epoca venticinquenne), trovandosi a percorrere la via Cesare Gaglio a bordo di un motociclo, si vide costretto ad eseguire una manovra improvvisa per via di un randagio che – già da diversi mesi – stazionava nei pressi del centro della frazione. Perso il controllo del mezzo, il giovane cadde violentemente a terra, riportando gravi lesioni gravi cranio-encefaliche. Soccorso da alcuni passanti e dal medico di turno in servizio presso la guardia medica della frazione, l’uomo veniva trasportato con urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Civico di Partinico dove – constatata l’eccessiva gravità delle sue condizioni – venne disposta l’immediata intubazione ed il trasferimento in elisoccorso, presso l’ospedale Villa Sofia-Cervello di Palermo. Rimasto in prognosi riservata per diverse settimane nel reparto di neurorianimazione, nel marzo 2019 venne trasferito presso l’azienda sanitaria “Maugeri” di Sciacca, dove iniziò per lui un lungo e travagliato percorso riabilitativo.

“Nell’ottobre 2020 – spiegano i legali del giovane – esperito con esito negativo il tentativo obbligatorio di negoziazione assistita, V.M. citava in giudizio il Comune di Monreale, che si costituiva dapprima con l’avvocato Alessandra Pastorello, sostituita in corso d’opera dall’avvocato Vincenzo Alamia, entrambi del Foro di Palermo”. Per tutta la fase stragiudiziale e per l’intera durata del processo in questione, V.M. è stato rappresentato ed assistito dagli avvocati Marco Abbate, Tommaso Abbate e Salvatore Abbate del Foro di Palermo, titolari dell’omonimo Studio Legale di Grisì.

“Secondo quanto emerso dagli atti di causa – spiegano i legali – il randagio era già stato oggetto di svariate segnalazioni in passato, pervenute sia dall’Asp di Palermo che dalla Stazione dei carabinieri della frazione, a seguito di aggressioni subite da parte di alcuni residenti”.

In sede di istruttoria è emerso, anche che – nonostante fosse stato provato il nesso di causalità – le gravi ferite riportate dall’uomo risultavano essere indicative del mancato uso del casco o, quantomeno, del non corretto uso al momento dell’incidente. Per tale motivo, il giudice della Terza Sezione Civile del tribunale di Palermo, Andrea Compagno, ha ritenuto congruo riconoscere a carico dell’uomo un concorso di colpa nella misura del 40%, dando comunque ragione – in punto di diritto – alla tesi sostenuta dai legali che fin dal primo momento hanno fatto leva sulle responsabilità in capo al Comune quale Ente preposto alla prevenzione ed al controllo del randagismo sul territorio di propria competenza, evidenziando come lo stesso Ente sia rimasto indifferente dinanzi ad un pericolo incombente più volte denunciato.

Per tali motivi, a scioglimento della riserva assunta all’ultima udienza del 2023, il giudice compagno – in ragione della natura della causa e prima di introitare la stessa per la decisione – ha ritenuto opportuno formulare alle parti una proposta conciliativa, tenendo conto delle risultanze della Ctu e prospettando, quindi, un risarcimento in favore del monrealese di 116.713 euro (centosedicimilasettecentotredici/62), importo quest’ultimo comprensivo delle spese di lite e degli oneri accessori.   

All’udienza cartolare del 12 febbraio 2024, entrambe le parti in causa hanno confermato di voler aderire alla proposta transattiva, mettendo fine ad una controversia che andava avanti da circa quattro anni. Il Comune di Monreale, che ad oggi dispone di un fondo accantonato per tali evenienze, ha chiesto un rinvio al solo fine di poter espletare l’iter burocratico per la definizione della transazione così come formulata dal giudice compagno, assumendo già in sede di udienza l’impegno a voler dare esecuzione al pagamento entro la data del 12 giugno 2024.

“Esprimiamo profonda soddisfazione per il risultato ottenuto all’esito di questo lungo e delicato procedimento – dicono i legali -. Pur comprendendo le notevoli difficoltà legate alla gestione del randagismo (soprattutto in Sicilia), ci auguriamo che la vicenda in questione possa fungere da monito per tutte le Amministrazioni locali, affinché riescano sempre con maggior successo a mettere in atto quelle misure idonee a fronteggiare un fenomeno che, negli ultimi anni, ha assunto le vesti di una vera e propria emergenza”.

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