Gatti investiti dalle auto in via Pezzingoli, i residenti: “Subito una soluzione”

Redazione

Cronaca - La lettera

Gatti investiti dalle auto in via Pezzingoli, i residenti: “Subito una soluzione”
A scriverla e a inviarla per conto del Comitato e delle associazioni animaliste è l'avvocato Carmelo Franco

26 Ottobre 2023 - 15:44

Una lettera inviata al sindaco Alberto Arcidiacono da un gruppo di associazioni animaliste, per chiedere una soluzione immediata e definitiva al problema delle auto che sfrecciando a folle velocità da via Pezzingoli, uccidono quasi quotidianamente i gatti che vivono nei dintorni delle case della zona. A scriverla e a inviarla per conto del Comitato problematiche Alta Velocità strada Pezzingoli e delle associazioni animaliste: Lav, Ediga, Love For Animals, Enpa, Lega Italiana Diritti degli Animali, Oipa Italia, Città degli Animali Palermo e Lega Nazionale per la difesa del cane, è l’avvocato Carmelo Franco.

“La grave situazione che va avanti da diversi anni, le autorità preposte non hanno mai posto rimedio, nonostante le varie segnalazioni dei proprietari delle abitazioni che si trovano in quel tratto di strada o dei soggetti che detengono gli animali”, spiega l’avvocato.

Nella strada provinciale Sp 68 di Pezzingoli, segnatamente all’altezza del chilometro 2, insistono diverse abitazioni, poste nei due lati del tratto stradale, popolate da una nutrita comunità di gatti, di cui si prendono cura i residenti, accudendoli e nutrendoli. “Tuttavia – spiega l’avvocato Franco – il numero degli animali domestici si assottiglia costantemente, in ragione della elevata velocità con la quale sfrecciano le auto, in quel tratto di strada in cui il limite massimo e di 30 Km/h, le quali inevitabilmente finiscono con l’investire ed uccidere i gatti che sovente attraversano la carreggiata per cercare cibo o affetto dai vari proprietari delle case (oltre che a provocare diversi incidenti, collidendo spesso fra loro)”.

La criticità è stata più volte segnalata e denunciata dal comitato spontaneo nato in zona, o dai singoli residenti, sia al Comune di Monreale, che dichiara di non avere titolarità ad intervenire trattandosi di strada provinciale, che alla Città
metropolitana, la quale dice di non avere la disponibilità economica per porre rimedio a tale situazione, ed in ultimo anche alla locale caserma dei carabinieri, “che però – aggiunge ancora il legale delle associazioni – è deputata a reprimere fatti illeciti, ma non ad evitarli e/o a prevenirli”.

Sotto tale profilo, è appena il caso di sottolineare che il reato di cui all’articolo 544 bis del codice penale (uccisioni di animali) prevede il dolo da parte del soggetto agente, anche nella forma indiretta, difficilmente configurabile nei casi in specie, senza contare che i responsabili delle uccisioni non sarebbero identificabili. Nondimeno, l’articolo 189, comma 9 bis, del Codice della strada prevede una sanzione amministrativa, segnatamente il pagamento di una somma da 421 euro a 1.691 euro, proprio per prevenire e reprimere le condotte sopra descritte.

“Ed invero, a titolo semplificativo – dice ancora l’avvocato Carmelo Franco – si segnala che ogni mese si verificano, in media, una decina di investimenti dei piccoli felini, che mai sopravvivono al forte urto con le autovetture, i cui conducenti, peraltro, proseguono quasi sempre la loro corsa, incuranti dell’animale finito sotto le loro ruote, che lasciano agonizzante sull’asfalto. Oltre a ciò, se ne è data pure notizia sugli organi di stampa, ma ciò non ha sortito alcun effetto concreto”.

È questa la ragione per cui gli iscritti al comitato hanno deciso di segnalare, insieme alle associazioni animaliste, questa incivile e reiterata condotta degli automobilisti che lì transitano, in evidente violazione della legge, che determina l’uccisione dei piccoli felini, “con l’intento e l’auspicio – conclude l’avvocato – che un intervento congiunto di tutti noi che abbiamo a cuore le sorti degli animali possa individuare delle soluzioni che consentano di eliminare o, quantomeno, di far diminuire il numero delle uccisioni di gatti, quali ad esempio l’applicazione di dissuasori o di rilevatori di velocità o altro, a cura degli organi istituzionali preposti, che vanno sensibilizzati e sollecitati in tal senso”.

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