Cronaca

Lo sport per salvare i giovani dalla strada: “La mia palestra gratuita a Monreale”

Togliere dalla strada i tanti giovani a rischio criminalità e droga e insegnare loro attraverso lo sport, il rispetto e i valori della legalità. È il sogno di Vincenzo Calandra, giovane agente della polizia penitenziaria in servizio a Palermo, che ha deciso di realizzare una palestra gratuita proprio nella cittadina normanna, per poter dare la possibilità ai tanti giovani monrealesi e non, che vivono situazioni difficili, di impiegare il loro tempo libero e di non cadere nella trappola della criminalità e della droga. Il problema di base per questi ragazzi è la famiglia. Molto spesso questi giovani sono abbandonati a loro stessi perché non hanno genitori o perché i genitori sono poco presenti.

“Fin da piccolo mi sono contraddistinto per la mia vivacità ed esuberanza come la maggior parte degli adolescenti – racconta Vincenzo – Io e i miei amici frequentavamo il quartiere palermitano di Brancaccio, una realtà piuttosto complessa, eravamo abbastanza tosti e caparbi, ma fondamentalmente bravi ragazzi. Spesso ci ritrovavamo a non sapere come impiegare il nostro tempo e questo, porta con sé tanti rischi. Per fortuna però, nel nostro cammino abbiamo incontrato tante brave persone che ci hanno ‘preso dalla strada’ per darci un futuro migliore. Ricordo ancora quel furgoncino Ford con scritto sopra ‘Associazione pugilistica don Pino Puglisi’, che girava per i quartieri. Una voce gridava ‘picciotti, chi stati faciennu? Venite in palestra che vi faccio conoscere la boxe’. Da quel momento, ogni giorno, tramite tanti volontari, abbiamo iniziato a praticare il pugilato, uno sport che ci ha trasmesso valori profondi che portiamo dentro di noi, valori che ci hanno permesso di conoscerci veramente, di incrementare delle potenzialità che neanche sapevamo di avere”.

“L’amore e la passione per questa disciplina ci ha reso giorno dopo giorno una grande famiglia, in cui non c’erano distinzioni fra colore di pelle o estrazione sociale, un ambiente che ci ha salvato e protetti dalla cattiva strada. Ancora mi emoziono ricordando quando, duranti gli allenamenti, la gente del quartiere ci guardava con orgoglio facendo il tifo per noi. Oggi, la maggior parte di quei ragazzi indossa una divisa. E questo lo dobbiamo solo al pugilato e a quei volontari che ci hanno preso dalla strada”. Dopo quasi 20 anni di agonismo, Vincenzo è diventato un pugile professionista, si è sposato, ha messo su famiglia e ha una splendida bambina di nome Isabel. Molti dei sui vecchi amici oggi indossano una divisa. Da circa 4 anni è diventato un cittadino monrealese e questo lo ha portato a raccontare la sua storia e il sogno di realizzare una palestra per i ragazzi che purtroppo vivono ambienti difficili al sindaco Alberto Arcidiacono.

“All’inizio scrissi un messaggio al sindaco raccontando un po’ la mia storia ed il mio progetto. Inaspettatamente lui accolse subito il progetto e mi chiese di incontrarci. Da quel momento è cominciato tutto. Abbiamo discusso della realizzazione di questo mio sogno e di come poterlo realizzare. Attualmente siamo alla ricerca di una struttura idonea. Sarà dura, ma sono ottimista. Se un giorno il mio sogno si realizzerà, mi impegnerò a trasmettere ai giovani i valori con cui sono cresciuto. Tutti ce la possiamo fare, basta volerlo e avere la fortuna di trovare le persone giuste. Sono pronto a dare tutto me stesso pur di offrire ai ragazzi il futuro che meritano”.

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