Mafia, ricordato Boris Giuliano: il primo ad intuire di aggredire i patrimoni

Redazione

Palermo - L'anniversario

Mafia, ricordato Boris Giuliano: il primo ad intuire di aggredire i patrimoni
Fu tra i primi a indagare sui legami tra mafia siciliana e americana e ad intuire l'importanza di aggredire i patrimoni

21 Luglio 2023 - 09:46

Il 21 luglio 1979 il capo della Squadra mobile di Palermo, Boris Giuliano, fu ucciso da Leoluca Bagarella con 7 colpi di pistola sparati alle spalle. “Il suo metodo investigativo lungimirante è ancora oggi d’esempio per i poliziotti”, scrive la polizia di Stato su Twitter, con gli hashtag #inostricaduti, #pernondimenticare. Il capo della squadra mobile è stato ricordato questa mattina, in via Francesco Paolo Di Blasi, luogo dell’omicidio fuori da una caffetteria. Fu tra i primi a indagare sui legami tra mafia siciliana e americana e ad intuire l’importanza di aggredire i patrimoni.

“Il talento investigativo di Boris Giuliano e gli innovativi metodi di indagine restano ancora oggi la grande eredità lasciata dal capo della Squadra mobile, ucciso 44 anni fa dalla mafia. Ancora oggi è doveroso ricordare il sacrificio di uno dei primi poliziotti che portò avanti una dura lotta contro Cosa nostra”, ha dichiarato il sindaco Roberto Lagalla, al termine della commemorazione.

A rappresentare l’Ars il deputato regionale di FdI Marco Intravaia, componente della Commissione Regionale Antimafia. “Ho avuto l’onore, questa mattina, di rappresentare l’Ars durante la cerimonia di commemorazione del commissario Boris Giuliano – ha detto Intravaia -. Un’emozione intensa nel ricordare uno dei servitori dello Stato caduto durante uno dei capitoli più bui della storia recente siciliana”.

Intravaia insieme all’assessore Giovanna Volo, delegata dal Governo regionale, al vice capo della Polizia Vittorio Rizzi, accompagnato dal questore Leopoldo Laricchia, al sindaco di Palermo Roberto Lagalla e al prefetto Maria Teresa Cucinotta, ha deposto una corona di alloro nel luogo in cui Giuliano è stato brutalmente ucciso. “Le Istituzioni hanno il dovere di preservare la memoria di chi ha combattuto la criminalità organizzata fino al sacrificio della vita, affinché le nuove generazioni sappiano costruire un futuro nuovo e libero per la nostra Isola. L’impegno quotidiano con onestà e trasparenza è il migliore tributo che tutti noi possiamo riservare a chi è morto per mano mafiosa”, ha aggiunto Intravaia.

L’ottava Circoscrizione ha approvato all’unanimità la mozione della consigliera Giuseppina Chinnici per la piantumazione di un albero di alloro, l’albero dell’immortalità, in via Francesco Paolo di Blasi, nel luogo dell’eccidio. La storia e il valore acquisito da alberi “sacri” (vedi “L’Albero Falcone” in via Notarbartolo e “L’Albero della Pace” in via D’Amelio) hanno sollecitato la consigliera Giuseppina Chinnici a proporre la piantumazione di un albero anche in via di Blasi, per dare vita a un altro simbolo dell’immortalità in memoria di un altro fedele servitore dello Stato che ha speso la propria vita fino a sacrificarla nella lotta contro la mafia e per l’affermazione della legalità.

“Nella qualità di presidente dell’ottava Circoscrizione, in esecuzione della delibera approvata dall’intero Consiglio dell’ottava Circoscrizione, ho già chiesto agli uffici comunali competenti di mettere in atto i rispettivi adempimenti per procedere alla concreta piantumazione di un albero d’alloro, in via di Blasi, luogo dell’eccidio di Boris Giuliano, previa realizzazione di un’aiuola “salva albero” ad oggi non esistente, sul tratto di marciapiede antistante alla targa commemorativa”, scrive in una nota il presidente dell’ottava Circoscrizione Marcello Longo.

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