Cronaca

Eccellenze alimentari a Km 0 sbarcano nella grande distribuzione: c’è anche un oleificio di Monreale

Il Gal Terre Normanne in campo contro lo spreco alimentare con un progetto all’insegna dello sviluppo sostenibile dei prodotti tipici siciliani e della solidarietà verso i più bisognosi, finanziato con 1 milione di euro nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2014/2020 del dipartimento Agricoltura della Regione Sicilia.

Pasta artigianale prodotta con farina di grano esclusivamente locale, olio extra vergine di oliva di alta qualità, condimenti e conserve a base di materie prime tipiche, miele, biscotti e scorze di cannolo, vino e un liquore alle erbe. Sono le specialità a Km zero da scoprire sugli scaffali di dieci supermercati di Palermo con il marchio Famila, la catena della grande distribuzione organizzata partner dell’iniziativa insieme con la Caritas e il Banco Alimentare.

Il progetto, intitolato Sapori Mediterranei, sarà presentato domenica 2 aprile con una degustazione nella galleria del grande punto vendita Famila di via Castelforte 101. Parole d’ordine: supporto alla crescita delle realtà agroalimentari locali e aiuti concreti alle famiglie con povertà alimentare. Una parte dei prodotti, infatti, verranno indirizzati alle associazioni che assistono gli indigenti, secondo le indicazioni del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste per la diminuzione dello spreco di cibo.

“Promuoviamo le eccellenze gastronomiche dei territori rurali nel solco del principio del compra locale – spiega Giuseppe Sciarabba, direttore amministrativo del Gal –  creando opportunità di sviluppo per piccole aziende con produzioni di qualità ma poco strutturate sul mercato. Acquistiamo i prodotti delle aziende selezionate tramite procedura pubblica e li mettiamo in conto vendita nei supermercati convenzionati. L’obiettivo è supportare i produttori in un percorso di crescita basato sulla tracciabilità esclusivamente siciliana della filiera. Si tratta di un progetto pilota della durata di un anno partito a novembre dalla provincia di Palermo che potrebbe essere replicato anche in altre zone della Sicilia e, perché no, oltre lo Stretto”.

I territori interessati dall’iniziativa sono Monreale con l’oleificio Kaggiotto; San Cipirello con il biscottificio Leone, l’oleifico Oleum Sicilia e la cantina Don Tomasi; Corleone con il pastificio Vescera, l’apicoltura Mangiò e le conserve del Casale del Drago; Misilmeri con la cantina Buceci; Partinico con la cantina Brugnano; San Giuseppe Jato con l’oleificio Siino; Valledolmo con l’azienda Trimenia e l’azienda La Placa-Kassaro. I consumatori posso trovare i prodotti in appositi “corner” allestiti nei punti vendita di via Castelforte 101, via Libertà 30, via Sampolo 33, via Bernini 53, via Serradifalco 4, via Domenico Russo, via Salita Partanna 1, via Oreto 218, Via Rocco Jemma 43 e via Leonardo Da Vinci 62.

“Siamo orgogliosi di far parte di questo progetto – dice Marco Romano, direttore commerciale del gruppo Cds Spa. Come azienda siciliana, sostenere le produzioni locali è uno dei nostri principali obiettivi sociali. E questa è un’ottima occasione per permettere a queste imprese artigianali di essere conosciute e di entrare nel mondo della grande distribuzione”.

Il progetto si inquadra nella strategia europea “Farm to fork – dal produttore al consumatore” per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente che punti a garantire la sostenibilità della produzione alimentare e la sicurezza dell’approvvigionamento, agevolando il passaggio a regimi alimentari sani e riducendo le perdite e gli sprechi con iniziative di solidarietà.

“Nelle aree interne più del Palermitano come in molte altre zone della Sicilia – conclude Francesco Rossi, direttore tecnico del Gal – la competitività delle imprese agroalimentari è caratterizzata da una scarsa integrazione delle filiere produttive. Questo progetto intende colmare queste lacune creando nuovi canali di mercato ad un’offerta di prodotti tipici Born in Sicily rientranti nella dieta mediterranea, attraverso accordi fra i territori di produzione e quelli di consumo”.

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