Quattro rapine a furgoni per il trasporto di tabacchi: due arresti

Redazione

Palermo - I colpi tra il 13 maggio e l’8 settembre scorsi

Quattro rapine a furgoni per il trasporto di tabacchi: due arresti
Il valore delle sigarette trafugate, rivendute sul mercato nero, si aggira attorno agli 82.000 euro

05 Dicembre 2022 - 14:55

Arrestati i due presunti autori di diverse rapine ai danni di furgoni per il trasporto di tabacchi. La Procura della Repubblica presso il tribunale di Palermo ha delegato la Squadra Mobile all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei due pregiudicati gravemente sospettati di aver perpetrato tra il 13 maggio e l’8 settembre scorsi, quattro rapine ai danni di altrettanti furgoni adibiti al trasporto di tabacchi lavorati. Si tratta di T.C. classe 1999 finito in carcere e di A.I. classe 1996 finito invece agli arresti domiciliari.

L’indagine della sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile, con la collaborazione del Commissariato Brancaccio, è scaturita a seguito del primo dei quattro eventi, il 13 maggio, quando i due in via Oreto nei pressi della rotonda, avrebbero approfittato del fatto che i dipendenti di una ditta incaricata della distribuzione dei tabacchi lavorati in città, erano impegnati a scaricare le sigarette presso una rivendita, per sottrarre dietro minaccia alcune scatole e far perdere le proprie tracce. Stessa modalità utilizzata anche il 26 luglio in via Azolino Hazon, il 26 agosto in via Oreto angolo via Spica e l’8 settembre a piazza Sant’Erasmo. Per la rapina del 26 luglio, gli arrestati –unitamente ad altri soggetti in corso di identificazione – avrebbero persino costretto uno dei dipendenti a seguire i rapinatori in auto, scortando il furgone in un luogo “sicuro”, lontano da occhi indiscreti, così da poter prelevare ben 21 colli di sigarette.

Il valore totale delle sigarette trafugate, rivendute per lo più sul mercato nero, si aggira attorno agli 82.000 euro. Le indagini sono state condotte mediante la visione certosina dei sistemi di videosorveglianza presenti in quella zona e da altre precipue attività di polizia giudiziaria, oltre che dalle intercettazioni. La ricostruzione dei fatti oggetto dell’odierna misura restituisce un quadro probatorio colmo di indizi di colpevolezza a carico degli indagati, le cui responsabilità effettive potranno essere valutate soltanto nel corso delle conseguenti fasi processuali.

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