Dopo 33 anni ancora nessun colpevole: la polizia ricorda Nino Agostino e la moglie Ida

Redazione

Palermo - L'anniversario

Dopo 33 anni ancora nessun colpevole: la polizia ricorda Nino Agostino e la moglie Ida
Secondo una delle ipotesi l'agente stava indagando sul fallito attentato dell'Addaura a Falcone

05 Agosto 2022 - 12:38

Sono passati 33 anni dall’omicidio dell’agente Antonino Agostino e, come ogni anno, la polizia ha reso omaggio al poliziotto con una cerimonia sul luogo dell’attentato. Il questore di Palermo Leopoldo Laricchia ha deposto una corona di alloro alla presenza dei familiari delle vittime, di autorità civili, militari e religiose. Successivamente la cerimonia è proseguita nella cappella della caserma della Polizia di Stato “Pietro Lungaro”, dove è stata officiata la Santa Messa da don Massimiliano Purpura e don Maurizio Francoforte in suffragio dei due coniugi.

Il 5 agosto 1989 Agostino, era a Villagrazia di Carini con la moglie Ida Castelluccio, incinta di due mesi per festeggiare i 18 anni della sorella al villino dei genitori sul lungomare Colombo, e per l’occasione aveva comunicato di aspettare un figlio. Verso le 19.40, prima di andarsene, i coniugi andarono dal vicino per fargli vedere l’album di nozze quando arrivò una moto con due persone che iniziarono a sparare. Antonino fece in tempo ad aprire il cancello e fare da scudo alla moglie. Colpito da vari proiettili morì all’istante. Ida urlò che stavano uccidendo il marito e da terra li affrontò “vi conosco”. Uno dei due le sparò al cuore. Al funerale erano erano presenti i giudici antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Proprio Falcone disse al suo amico commissario Saverio Montalbano: “Io a quel ragazzo devo la vita”. Non si è mai scoperta la verità sull’omicidio.

Secondo una delle ipotesi Antonino Agostino stava indagando sul fallito attentato dell’Addaura al giudice Falcone del 21 giugno 1989, quando alcuni agenti di scorta trovarono su una spiaggia dell’Addaura un borsone contenente cinquantotto candelotti di tritolo. In quella stessa spiaggia si trovava la villa di Giovanni Falcone, obiettivo del fallito attentato. Agostino forse, aveva scoperto qualcosa di importante. Un altro filone indica come movente il fatto che egli avesse visto tutori dell’ordine, forse dei servizi segreti, in compagnia di mafiosi. Attualmente i mandanti e gli esecutori dell’omicidio di Agostino e della Castelluccio sono ignoti. Il papà di Antonino, Vincenzo Agostino, dal giorno dell’omicidio non si è più tagliato la barba come forma di protesta contro l’occultamento della verità sulla morte del figlio e della nuora. Infatti raccontò diverse volte che prima dell’omicidio del figlio ricevette la visita di due uomini, di cui uno biondo con la faccia butterata, che cercavano il figlio, qualificandosi come “colleghi”.

“Come ogni anno il Comune di Palermo si unisce alle famiglie e alla Polizia di Stato nel ricordo dell’agente Antonino Agostino, della moglie Ida Castelluccio e del figlio che portava in grembo, barbaramente uccisi dalla mafia il 5 agosto 1989. Un duplice omicidio sul quale, dopo oltre 30 anni, si attende la piena e completa verità che auspichiamo possa giungere all’esito del processo attualmente in corso dinanzi alla Corte di Assise di Palermo”. Ha dichiarato il vice sindaco di Palermo Carolina Varchi a margine della commemorazione.

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