Aquino, 110 nuovi alberelli per ricordare le vittime innocenti della mafia

Redazione

Aquino - Lunedì 30 maggio

Aquino, 110 nuovi alberelli per ricordare le vittime innocenti della mafia
Claudio aveva 11 anni e fu ucciso in una strada del quartiere San Lorenzo

28 Maggio 2022 - 09:42

Centodieci alberelli per ricordare le vittime innocenti della mafia, saranno piantumati il prossimo 30 maggio 2022 presso il plesso “Agnese Borsellino” di Aquino dell’Istituto comprensivo Guglielo II. L’iniziativa dell’instancabile Graziella Accetta, madre del piccolo Claudio Domino, ucciso dalla mafia il 7 ottobre 1986 a soli 11 anni. La piantumazione avverrà insieme ad alunni e dai volontari delle associazioni solidali, negli spazi attinenti alla scuola. I 110 alberelli sono stati donati da Salvatore Santino del Dipartimento Sviluppo Rurale e Territoriale e, sono piantine di mirto, di tuya, melograno, bagolara ed alloro.

Alla manifestazione, inserita nel Progetto Legalità della scuola diretta da Iolanda Nappi, hanno aderito il Comune di Monreale che ha concesso il gratuito patrocinio, l’Auser Circolo Biagio Giordano di Monreale, presieduto da Luigi Mazzola. Proprio i soci Auser hanno provveduto nei giorni scorsi a pulire gli spazi verdi della scuola estirpando le erbacce, tratturando e preparando le buche per la dimora delle piantine. All’iniziativa parteciperanno anche l'”Osservatorio Sviluppo e Legalità Giuseppe La Franca”, presieduto da Claudio Burgio e l'”associazione Liberi di Lavorare” presieduta da Biagio Cigno.

Le 110 piantine simboleggiano i 109 bambini innocenti uccisi dalla mafia in questi ultimi anni e nel futuro devono perpetuare la loro memoria. Graziella Accetta con il marito Nino Domino, instancabilmente gira per le scuole di tutt’Italia per diffondere il messaggio che queste vittime innocenti. A ben 36 anni dall’uccisione avvenuta durante lo svolgimento del maxiprocesso alla mafia non si hanno ancora notizie certe sull’omicidio ed i genitori chiedono instancabilmente la verità.

Claudio aveva 11 anni e fu ucciso in una strada del quartiere San Lorenzo. Secondo l’ipotesi dell’epoca, sarebbe stato freddato all’insaputa della mafia perché aveva visto all’opera degli spacciatori. Durante il maxi-processo il mafioso Giovanni Bontate, figlio del capomafia Paolino e fratello di Stefano, assassinato nel 1981, si dissociò dal delitto. Giovanni Bontate venne poi ucciso. Il piccolo Claudio era figlio di uno dei titolari della ditta che svolgeva il servizio di pulizia all’interno dell’aula bunker. Dopo la sua uccisione, il bambino sarebbe stato “vendicato” dalla cupola. Totò Riina – a detta di un boss pentito – avrebbe ordinato: “Scoprite gli assassini di Claudio Domino e scannateli”. La verità non è stata mai accertata.

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