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Torna l’ora legale, lancette un’ora avanti. Terna: “Risparmi di 190 milioni in 7 mesi”

Torna stanotta, tra sabato 26 e domenica 27 marzo 2022, l’ora legale. Dunque, alle 2, orologi avanti di un’ora. Si dormirà, dunque, un’ora meno, ma si avrà un’ora in più di luce la sera. L’ora legale rimpiazza l’ora solare, che tornerà a fine ottobre: in Italia esiste dal 1916 e fu adottata mentre il paese era impegnato nella Prima guerra mondiale. Una delle sue utilità è che fa risparmiare energia sfruttando un minore uso dell’illuminazione elettrica. In Italia l’ora legale venne abolita nel 1920 e nei decenni successivi fu più volte introdotta, sospesa, abolita e di nuovo introdotta. Fu poi definitivamente ripristinata nel 1966, durante un periodo di crisi energetica in cui serviva sfruttare meglio la luce del Sole nel tardo pomeriggio e alla sera.

Dal 1966 al 1980 l’ora legale restò in vigore per quattro mesi all’anno (da maggio a settembre). Dal 1981 ha cominciato a essere introdotta l’ultima domenica di marzo. L’ultima modifica ai tempi dell’ora legale risale al 1996: da allora il passaggio dall’ora solare a quella legale avviene con uguali tempi (fusi orari a parte) e modalità tra tutti gli stati dell’Unione Europea. Nel 2019 il Parlamento Europeo aveva votato a favore dell’abolizione del passaggio dall’ora solare all’ora legale a partire dal 2021, ma aveva lasciato libertà di scelta ai singoli paesi. Per il momento l’Italia ha deciso di mantenere il sistema già in vigore.

Nei 7 mesi in cui sarà in vigore l’ora legale, che da domenica 27 marzo, l’Italia risparmierà oltre 190 milioni di euro e avrà un minor consumo di energia elettrica pari a circa 420 milioni di kilowattora, che equivalgono al fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie. È la stima di Terna – la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale – che prevede “un importante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera”.

Nel periodo primavera-estate, i mesi che segnano il maggior risparmio energetico stimato da Terna sono aprile e ottobre, il mese che al 30 vede il ritorno all’ora solare. “Spostando in avanti le lancette di un’ora, si ritarda l’uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento”, si legge in una nota. Dal 2004 al 2021, secondo l’analisi della società guidata da Stefano Donnarumma, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10,5 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di oltre 1,8 miliardi di euro. 

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