Palermo

Traffico di droga tra Campania e Sicilia: sequestro da un milione euro

Beni per un milione di euro sono stati sequestrati dall’Ufficio Misure di prevenzione patrimoniali della Divisione Anticrimine della questura di Palermo a Paolo di Maggio, 48 anni, Paolo Dragotto, 62 anni, e Michele Spartico, 30 anni. Sigilli a una società di Palermo, con sede in via Brunelleschi, attiva nel settore della panificazione, due beni immobili, tre motocicli, due autovetture, otto conti correnti bancari e un libretto di risparmio. I tre erano stati coinvolti nell’operazione della Squadra mobile di Palermo, coordinata dalla procura, denominata “Black Smith” del 21 maggio 2019, che ha smantellato un’organizzazione criminale, attiva tra il 2016 e il 2019, finalizzata al traffico di hashish e cocaina, importati dalla Campania e alla successiva distribuzione lungo l’asse Palermo-Trapani.

In particolare, nell’ordinanza sono state delineate le posizioni apicali rivestite dal Di Maggio e dal Dragotto nell’ambito dell’associazione criminale dagli stessi diretta e coordinata; inoltre, è stato possibile delineare la figura dello Spartico, quale soggetto pienamente coinvolto nelle attività illecite dell’organizzazione, nonché di una persona fidata e incensurata a cui intestare attività commerciali frutto del reinvestimento dei capitali provento dell’attività illecita.

Spartico si è distinto, infatti, sia per aver curato l’organizzazione di alcuni importanti incontri finalizzati all’acquisto delle sostanze stupefacenti con gli emissari campani, sia per essersi intestato formalmente la proprietà della ditta oggetto di sequestro, di fatto gestita da Dragotto e Di Maggio. Per tali fatti è stata emessa nei loro confronti la sentenza di condanna del gup del tribunale di Palermo; in particolare, alla pena di 20 anni di reclusione per Dragotto; alla pena di 18 anni di reclusione per Di Maggio e alla pena di 7 anni di reclusione per Spartico.

Traendo spunto da tali emergenze investigative, l’Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine ha condotto indagini patrimoniali nei confronti dei tre uomini e dei relativi nuclei familiari, accertando una sproporzione tra gli acquisti effettuati ed i redditi percepiti, a conferma dell’utilizzo di risorse finanziarie di natura illecita in attività formalmente lecite.

Share
Published by