Cronaca

L’organo dell’Abbazia di San Martino tornerà a risplendere (e suonare)

Quasi 24 mila euro di fondi regionali per il restauro dell’organo a canne di San Martino delle Scale. Una cifra importante per sistemare il monumentale organo compromesso dai topi. Lo hanno fatto sapere il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci e il presidente del consiglio comunale di Monreale Marco Intravaia.

“Da quasi cinque anni – dice Nello Musumeci – lo storico strumento a canne, vanto dell’arte organaria italiana, non è utilizzabile al meglio perché i topi hanno rosicchiato la pelle dei mantici del grand’organo e del motore. Renderlo di nuovo efficiente è doveroso nei confronti dei fedeli, ma anche delle centinaia di appassionati e turisti che ogni estate affollano il Festival organistico”. L’organo, costruito dalla ditta Mascioni di Cuvio, in provincia di Varese, svetta sul coro ligneo della Basilica. Strumento a trazione meccanica, è stato progettato nella cassa settecentesca ed è tra i più grandi strumenti italiani e non teme il confronto con i migliori strumenti europei.

“Con un intervento da quasi 24 mila euro, finanziati dalla Regione, tornerà a risuonare il monumentale organo a canne dell’abbazia benedettina di San Martino delle Scale, danneggiato dai topi che sono arrivati a compromettere il mantice e impossibilitato a suonare dal 2017. Insieme al gruppo consiliare di Diventerà Bellissima, Pillitteri, Alduina e Lo Coco, ci siamo interessati al problema, abbiamo accolto la segnalazione da parte dell’abate, padre Vittorio Rizzone, e ci siamo attivati per la soluzione. Il presidente Nello Musumeci, sempre sensibile ai problemi legati alla cultura e al patrimonio artistico, ha accolto la richiesta di finanziamento a lui va il mio ringraziamento personale e quello della città di Monreale”. Anche la comunità della frazione montana di Monreale aveva preso a cuore la situazione, organizzando eventi specifici per la raccolta di fondi per sistemare l’antico strumento. “L’abbazia di San Martino, una delle più importanti in Italia, da secoli rinomato centro culturale e spirituale, è ancora oggi un punto di riferimento sul territorio – conclude Intravaia – Fondata, secondo la tradizione, da Papa Gregorio I si è arrichita nei secoli ed è diventata uno scrigno di opere d’arte”.

Dopo l’attacco dei roditori, lo strumento non ha più l’efficienza che aveva: la perdita d’aria, causata dai fori non fa più “parlare” bene le canne e altera anche la pressione. È necessario, dunque, un intervento di manutenzione straordinaria per ripristinare lo status originario, riparando i mantici, riportando la giusta pressione e ripristinando la meccanica.

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