Covid, 11enne morta a Palermo, l’appello della famiglia: “Vaccinatevi subito”

Redazione

Palermo - L'ospedale: "Turbati da questa tragedia"

Covid, 11enne morta a Palermo, l’appello della famiglia: “Vaccinatevi subito”
"Aspettare ci ha rovinato la vita, abbiamo perso un pezzo di noi", le parole dei genitori della piccola

28 Luglio 2021 - 12:56

La famiglia della piccola di 11 anni morta per il CovidPalermo dopo 16 giorni di terapia intensiva, ha trovato la forza di lanciare un appello a tutte le persone cha ancora non si sono vaccinate. “L’aver perso tempo ci ha rovinato per sempre la vita, dovete vaccinarvi per salvare i bambini e le persone fragili come nostra figlia. Chi non si vaccina per ideologia, abbia almeno la decenza di chiudersi a casa e non mettere a rischio gli altri. Aspettare ci ha rovinato la vita, abbiamo perso un pezzo di noi. Non c’è un solo minuto da perdere, abbiamo già prenotato il vaccino per tutti, non vogliamo che le altre nostre figlie restino orfane”. Queste le parole dei genitori della bambina affetta da una rara malattia metabolica che è deceduta dopo aver contratto la variante Delta del Covid dalla sorella, contagiata a sua volta in un viaggio d’istruzione. “Basta con le strumentalizzazioni, non siamo una famiglia di no-vax, abbiamo solo temporeggiato nel prenotare la vaccinazione. Questa perdita di tempo mi perseguiterà per tutta la vita”.

“Anche se la situazione della bambina era apparsa già da giorni in tutta la sua gravità, questa morte ci colpisce e ci turba più delle altre. L’infezione da variante delta del Covid ha definitivamente destabilizzato il precario equilibrio organico della paziente che da anni soffriva di una patologia rara e congenita”. Queste le parole del direttore sanitario dell’ospedale Di Gristina, Salvatore Requirez, sulla morte della bambina. Requirez ha poi aggiunto: “Siamo vicini ai genitori che per anni sono stati in prima linea nella difesa dei diritti dei malati. Erano diventati parte del nostro ospedale. Sono sicuro che domani i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari si commuoveranno nel chiudere per l’ultima volta la sua cartella clinica. Non sarà facile dimenticare la piccola, vittima di una malattia che non ha pietà di colpire le persone più fragili e indifese”.

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