Coltiva 891 piante di marijuana nel seminterrato di un casolare: arrestato

Redazione

Palermo - Quartiere Pagliarelli

Coltiva 891 piante di marijuana nel seminterrato di un casolare: arrestato
La droga se immessa nel mercato all’ingrosso, avrebbe avuto un valore stimato sui 200.000 euro

24 Luglio 2021 - 11:03

La Polizia di Stato ha arrestato un 27enne palermitano, incensurato, accusato di coltivazione di marijuana e furto di energia elettrica. L’arresto è collegato a un’operazione che ha portato alla scoperta di una coltivazione indoor di marijuana, ubicata nel quartiere Pagliarelli. Gli agenti del commissariato “Libertà” avevano attenzionato un immobile, segnalato come meta sospetta di giovani provenienti dal quartiere Pagliarelli e da altri limitrofi. All’interno tre uomini che, avvertita la presenza dei poliziotti, si sono dati alla fuga per le vie della città. Mentre due di loro riuscivano a dileguarsi, un terzo veniva raggiunto e bloccato, quindi sottoposto a perquisizione. Dopo averlo tratto in arresto, i poliziotti hanno diretto la loro attenzione al casolare: al piano seminterrato, estesa su una superficie pari a circa 600 metri quadri, è stata scovata una piantagione di marijuana composta da 891 piante.

La coltivazione, quasi industriale, utilizzava filtri a carbonio, voluminosi impianti di areazione, di essiccazione e di illuminazione, filtri, condizionatori e pompe di calore necessari a riprodurre il microclima propizio alla crescita. I tecnici, anche quelli dell’Enel, chiamati a coadiuvare i poliziotti nelle operazioni di sopralluogo, hanno stimato che il valore di impianti e dispositivi, elettronici e meccanici, si aggirasse sui 90mila euro. Scoperto anche l’allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica. Lo stupefacente, se immesso nel mercato all’ingrosso della droga, avrebbe avuto un valore stimato sui 200mila euro. Indagini e riscontri sono in corso per risalire ai “lavoratori” o “gestori” della serra. Il provvedimento di arresto del giovane è stato convalidato dall’autorità giudiziaria che ha, contestualmente, revocato il beneficio economico del reddito di cittadinanza percepito dalla coniuge. La droga invece, se immessa nel mercato all’ingrosso, avrebbe avuto un valore stimato sui 200.000 euro, cifra suscettibile di una crescita esponenziale (almeno del triplo) qualora si fosse ragionato al dettaglio.

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