Palermo

Via d’Amelio, il giorno del ricordo di Borsellino e degli agenti della scorta

Anche quest’anno Palermo ricorda il sacrificio di Paolo Borsellino e dei cinque agenti della scorta uccisi dalla mafia il 19 luglio del 1992. Una Fiat 126 imbottita di 90 chili di esplosivo mimetizzata tra le auto in sosta di via D’Amelio, saltò in aria uccidendo e straziando il corpo dello stesso Borsellino e degli agenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina ed Emanuela Loi. Da allora 29 anni di inchieste, depistaggi, false piste. Ma nonostante i misteri, a dispetto dei dubbi sul ruolo giocato da apparati dello Stato ancora coperti da una densa nebulosa, rimane l’insegnamento, l’esempio, il sacrificio di un uomo come Paolo Borsellino, magistrato anti-mafia dalla schiena dritta. Coraggioso nell’intraprendere una battaglia difficile contro Cosa nostra, e per questo massacrato in una caldissima domenica di luglio poco meno di due mesi dopo l’uccisione dell’amico fraterno Giovanni Falcone.

Quest’anno il sindaco Leoluca Orlando, in accordo col questore, ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria della città di Palermo alle donne e agli uomini della Polizia di Stato. Oggi Orlando consegnerà la cittadinanza onoraria nelle mani del Capo della Polizia Lamberto Giannini nel corso della cerimonia che si svolgerà alle ore 18, nell’aula dedicata a Domenico Corona all’interno della Caserma Lungaro, a poche decine di metri da quell’Ufficio di polizia dal quale Agostino, Walter, Vincenzo, Claudio ed Emanuela, uscirono per l’ultima volta il 19 luglio del 1992. Per sottolineare il significato del conferimento, che si lega non ad un momento contingente ma ad una lunga storia di onore, abnegazione e sacrificio, il questore di Palermo Leopoldo Laricchia ha voluto invitare alla cerimonia tutti i suoi predecessori, i questori dei decenni precedenti, per rendere concretamente visibile quel filo ideale di continuità tra tutti i poliziotti che, negli anni, si sono avvicendati nel servire la città.

La giornata dedicata al ricordo della strage di via D’Amelio si concluderà in serata con un concerto organizzato dalla Polizia e la cui realizzazione è stata possibile grazie al prezioso contributo e alla disponibilità della Fondazione Teatro Massimo, in uno degli spazi culturali all’aperto più belli di Palermo, il Teatro di Verdura dove, a partire dalle ore 21, la Polizia regalerà ai palermitani un concerto eseguito dalla sua prestigiosa banda musicale. Anche il mondo della scuola commemora la strage di Via D’Amelio. Testimonianze dal mondo dell’istruzione, della politica, dell’associazionismo, della società civile per diffondere la cultura della legalità tra i giovani seguendo l’esempio di chi ha speso la propria vita per la lotta contro le mafie. Gli incontri si terranno simbolicamente attorno all’Albero della Pace, sul luogo della strage. Si inizia alle ore 9 con le letture e le animazioni di “Coloriamo via D’Amelio” e con la presentazione della sesta edizione del Concorso nazionale “Quel fresco profumo di libertà” dedicato ai temi della legalità e della cittadinanza attiva.

Seguiranno gli interventi della sottosegretaria Barbara Floridia, del direttore dell’Ufficio Scolastico regionale siciliano Stefano Suraniti, del presidente della Società italiana di Pedagogia Massimiliano Fiorucci, di Vittorio Teresi, Maria Tomarchio e Viviana La Rosa del Centro Studi “Paolo e Rita Borsellino”. A seguire, l’incontro “La scuola, il territorio, l’educazione alla legalità democratica” con le voci di alcuni dirigenti scolastici. Ieri, in un incontro dal titolo “Il tempo che verrà tra memoria e futuro”: sono intervenuti il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, la senatrice Liliana Segre, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il presidente del Centro Studi “Paolo e Rita Borsellino” Vittorio Teresi, l’ex presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, l’ex magistrato Gherardo Colombo e l’attore Roberto Lipari. Le celebrazioni sono organizzate dal Ministero dell’Istruzione, dal Centro Studi “Paolo e Rita Borsellino”, dal Comune di Palermo, dall’Università degli Studi di Enna e dall’associazione Agesci. Foto Agenzia: EMMEVI

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