Isam Ezzina è uno dei tanti figli di immigrati che la nostra terra ha accolto. Nato a Palermo e cresciuto a Monreale, Isam è figlio d’arte. Il padre, Chokri Ezzina, giunto a Monreale dalla Tunisia più di 40 anni fa, pone radici solide addentrandosi nell’arte della ceramica tanto da decidere di farne il proprio mestiere e di trasmetterlo ai figli. Intanto Isam, trasferitosi a Roma, inizia a lavorare nel settore immobiliare, finché non decide di mettere a frutto i suoi studi e la professione del padre e comincia a promuovere le ceramiche prodotte nel laboratorio di famiglia. Ed è così che iniziando a “piazzare” le opere d’arte realizzate dalle magiche mani di Chokri che ha saputo coniugare il gusto tutto arabo delle sue radici con quello della tradizione sicula, approdando alle vetrine di mobilifici e rivenditori di oggetti di design di ben alta levatura sia a Roma che a Milano e Napoli e spingendosi sino in Belgio ed in Francia.

Un pomeriggio Isam si ritrova ad accompagnare, con la sua macchina piena di ceramiche del padre, un amico ad un appuntamento. All’incontro è presente Virginia Raggi, proprio lei, il Sindaco di Roma che, buttato casualmente l’occhio all’interno della vettura si accorge della somiglianza degli oggetti con una “pigna” da lei acquistata poco tempo prima in un negozio di Roma Eur e di cui ricorda la firma. Piacevole è la sorpresa per entrambi e soprattutto per Isam che può vantare di essere figlio dell’artigiano che ha realizzato gli oggetti verso i quali Virginia Raggi dichiara grande ammirazione. Così Isam ha avuto l’onore di essere invitato all’evento “Raccontiamo Roma” promosso e presenziato dalla stessa Virginia Raggi, portando in dono un’ulteriore “pigna” che verrà esposta in Campidoglio, proprio nell’ufficio del Sindaco.

E non è finita qui. Perché preto Isam potrà donare una pigna al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La storia di Isam e Chokri è una storia di impegno e costanza, di ricerca e di innovazione che viene giustamente, finalmente, gratificata. E’ certamente motivo di orgoglio per i monrealesi che concittadino riesca a portare fuori dai confini del territorio i suoi prodotti e, conseguentemente, il nome di Monreale. (Testo di Daniela Balsano e Rocco Micale)