A fare jogging invece che lavorare, blitz anti-assenteismo al Comune: 28 indagati

Redazione

Palermo - L'operazione delle Fiamme Gialle

A fare jogging invece che lavorare, blitz anti-assenteismo al Comune: 28 indagati
Andavano a fare sport, shopping altri affari personali invece di lavorare

09 Luglio 2021 - 09:12

Blitz anti-assenteismo a Palermo per i reati di truffa a danno di un Ente pubblico e falsa attestazione della presenza in servizio. Su delega della locale Procura i finanzieri del locale Comando provinciale hanno eseguito 28 misure cautelari. C’è anche un indagato per mafia.  I destinatari del provvedimento cautelare sono 11 dipendenti del Comune, 3 del Coime e 14 della Reset, in servizio ai Cantieri Culturali della Zisa.

Le indagini condotte dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo – Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi, attraverso videoriprese, appostamenti, pedinamenti ed esami documentali, hanno fatto emergere numerosi episodi di assenteismo perpetrati dai dipendenti che, dopo aver attestato la propria presenza in servizio, si allontanavano arbitrariamente dal luogo di lavoro per dedicarsi ad attività di natura privata e personale, quali acquisti o pratiche sportive. Molto frequenti erano poi i casi di timbrature multiple da parte di un singolo soggetto per conto di diversi colleghi in realtà non presenti in servizio.

In altri casi, invece, veniva fatto illegittimamente ricorso allo strumento straordinario della “rilevazione manuale”, che consente in caso di “dimenticanza” del proprio badge personale, di attestare la propria presenza al lavoro tramite comunicazione scritta. Gli indagati pensavano così di aggirare la rilevazione automatica, che tuttavia i finanzieri hanno puntualmente ricostruito. La telecamera nascosta proprio a ridosso dell’apparecchio per la rilevazione elettronica delle presenze ha consentito, in un lasso temporale di poco più di tre mesi, di registrare oltre mille casi di infedeltà nell’attestazione degli orari, che hanno determinato la falsa rendicontazione di circa 2.500 ore di servizio in realtà non prestate a favore del Comune di Palermo.

“L’aspetto più allarmante è il diffuso senso di impunità che ha permeato un significativo numero di pubblici dipendenti che si sono sentiti liberi di violare sistematicamente le regole del rapporto di impiego”. A dirlo è il colonnello Gianluca Angelini, comandante del nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Palermo, dopo il blitz anti-assenteismo al Comune e alle partecipate Reset e Coime. Ventotto le misure cautelari eseguite dalle Fiamme gialle a carico di altrettanti indagati accusati a vario titolo di truffa a danno di un ente pubblico e falsa attestazione della presentazione in servizio. Per il colonnello Angelini si tratta di “comportamenti che determinano un danno economico e di immagine per la pubblica amministrazione e che incidono negativamente sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini”.

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