L’omicidio alla Vucciria: sullo sfondo la guerra per la droga

Redazione

Palermo - Le indagini

L’omicidio alla Vucciria: sullo sfondo la guerra per la droga
Il padre Filippo ha finito di scontare una condanna a 9 anni di carcere per associazione mafiosa

31 Maggio 2021 - 20:52

Tre colpi di pistola per freddare il ventiseienne Emanuele Burgio, stanotte, nel mercato della VucciriaPalermo (LEGGI QUI). Piccoli precedenti per guida senza patente ma sotto processo per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga per il giovane che aveva un “pedigree”di peso. Il padre Filippo, infatti è stato coinvolto nell’operazione Hybris dei carabinieri e ha finito di scontare una condanna a 9 anni di carcere per associazione mafiosa. Filippo Burgio, infatti, era ritenuto il cassiere della famiglia mafiosa di Palermo Centro, mantenendo anche i contatti con il boss Gianni Nicchi, reggente del mandamento di Pagliarelli.

Le indagini della Squadra Mobile di Palermo, guidata da Rodolfo Ruperti, sono scattate immediatamente, coordinate dal procuratore aggiunto, Salvatore De Luca, della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Gli investigatori hanno sentito amici, parenti e conoscenti del giovane trasportato in gravi condizioni da alcuni di loro al Policlinico di Palermo, dove però è deceduto. In mattinata sono stati effettuati i rilievi sulla scena del crimine, nei pressi del ristorante Zia Pina, gestito da Burgio, e sono stati acquisite le immagini di diversi impianti di videosorveglianza. La pista più battuta sarebbe quella dei contrasti per la gestione del traffico degli stupefacenti. Burgio, infatti, dalla Vucciria avrebbe tentato l’espansione nelle zone vicine, arrivando fino al Borgo Vecchio, e in questo allargamento potrebbe avere pestato i piedi a qualcuno. Prende campo quindi la tesi dell’agguato, al posto della lite tra giovani poi degenerata fino all’estremo. I killer sarebbero arrivati a bordo di scooter. Avrebbero agito in modo fulmineo; uno di loro avrebbe esploso i colpi di pistola, centrando al torace la vittima, dileguandosi nei vicoli del centro storico. Gli investigatori lavorano in modo incessante, diverse le persone sentite anche al Borgo Vecchio. Mentre non ci sarebbero al momento testimoni oculari, si continua a scandagliare gli impianti di video sorveglianza.

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