Cronaca

Cartelle “pazze” ai monrealesi: il comune vuole i soldi di Tari e Imu

Cartelle, cartelle e ancora cartelle. Sono quelle che in questi giorni stanno ricevendo i monrealesi, direttamente recapitate a casa da due dipendenti del Comune di Monreale. Cartelle di accertamenti Imu e Tari. Alcune addirittura degli anni 2011 e 2012. Le più recenti riguardano il 2020. Sono avvisi di accertamento per omesso o parziale versamento delle tasse comunali. Numeri, tabelle e elenchi infiniti di leggi, decreti e regolamenti comunali, che difficilmente un cittadino riesce a comprendere. Pensate gli anziani. L’unica cosa che si intuisce è l’importo che viene indicato. C’è chi dovrebbe versare 100 euro, chi 200 euro, chi addirittura anche 1.000 euro e più, sommando le diverse cartelle ricevute. In un momento tra l’altro particolare come quello che stiamo vivendo. Viene in alcuni casi intimato il pagamento di proprietà che in molti dicono di non possedere. Gente a cui “vengono chiesti soldi” per appartamenti e terreni di cui non sono i proprietari. Un storia che si ripete ogni anno. E come successo negli anni precedenti, i cittadini sono costretti a pagare un conguaglio dovuto ad un errore fatto negli anni scorsi dagli uffici comunali.

La replica affidata all’assessore comunale Luigi D’Eliseo che spiega che sono stati emessi gli atti di ingiunzione Imu 2012/2013  in esecuzione di accertamenti  notificati nel 2017. “Anziché affidare questi provvedimenti all’Agenzia delle Entrate, per evitarne la prescrizione – spiega l’assessore – l’Amministrazione Comunale ha deciso di ricorrere alle ingiunzioni di pagamento. Sempre nello stesso periodo si stanno notificando accertamenti Imu 2016/2017 per omesso/parziale pagamento o denuncia”. Sulla questione delle cartelle inviate anche alle persone decedute: “L’anomalia che viene evidenziata, sia per le cartelle inviate a defunti e sia per le cartelle inviate alle persone che non hanno più la proprietà del bene oggetto del pagamento, è imputabile, nella stragrande maggioranza dei casi riscontrati, al mancato invio da parte dei contribuenti delle variazioni riguardanti sia il trasferimento negli anni della proprietà di un immobile, sia la mancata denuncia della morte del proprietario da parte dei legittimi eredi. I nostri uffici sono impegnati in una continua opera di aggiornamenti della banca dati”.

Questione Tari. Da quest’anno il contribuente può verificare subito se, per il comune, risulta moroso in qualche anno. “Nella lettera illustrativa di accompagnamento ai modelli fiscali riguardanti l’annualità 2021 – spiega D’Eliseo – per consentire ai contribuenti di conoscere eventuali morosità riguardanti le precedenti annualità, è stato deciso di riportare eventuali debiti pregressi, ciò per consentire agli utenti di comunicare eventuali anomalie per tempo, come la mancata registrazione di un pagamento, o per consentire di effettuare i pagamenti mancanti con un semplice ravvedimento e in tempi rapidi aggiornare la banca dati nel caso l’utente riscontri difformità”.

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