Università all’italiana: quali sono le migliori, quanti iscritti ci sono e alcuni consigli

Redazione

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Università all’italiana: quali sono le migliori, quanti iscritti ci sono e alcuni consigli
Avere in mano un attestato rilasciato da un ateneo del Belpaese, garantisce un certo riconoscimento in qualsiasi parte del mondo

13 Agosto 2020 - 10:02

Dall’innegabile stile alla buona cucina, passando per la maestosità dei monumenti e molto altro ancora, sono davvero tanti i motivi di vanto di cui possono fregiarsi gli italiani all’estero. E tra questi c’è anche il prestigio delle Università, considerate una vera e propria eccellenza dal punto di vista dell’istruzione. Avere in mano un attestato rilasciato da un ateneo del Belpaese, infatti, garantisce un certo riconoscimento in qualsiasi parte del mondo.

Le migliori università d’Italia

Tra i vari atenei presenti sul territorio italiano, ce ne sono alcuni che più degli altri godono di grande fama a livello globale. Secondo una recente ricerca condotta dal Censis, grazie alla quale è stata stilata una classifica che tiene conto di fattori diversi (come strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, livello di internazionalizzazione, comunicazione e servizi digitali e occupabilità), l’Università di Bologna ricopre il primo posto in assoluto, con un punteggio totale di 91,5. In seconda posizione troviamo l’Università di Padova (88,5), seguita dall’Università di Firenze (86,2) e dall’Università La Sapienza di Roma con un punteggio totale pari a 85,7.

Italiani all’università

A fronte del grande riconoscimento dato dall’essere in possesso di una laurea conseguita in Italia, c’è da dire che la spesa che gli italiani dedicano all’istruzione è piuttosto bassa: questa si aggira infatti intorno all’1%, una percentuale che risulta essere al di sotto della media europea (pari all’1,4%) e dell’Ocse (1,5%). Allo stesso modo, appare molto minore il numero di docenti universitari rispetto agli altri Paesi: se nella Penisola sono circa 90.000, infatti, in Francia, Gran Bretagna, Spagna e Germania arrivano rispettivamente a 109.000, 148.500, 157.000 e addirittura 396.000. Altro dato che fa riflettere è quello che riguarda l’età in cui si inizia il percorso universitario: se la media Ocse di ragazzi che cominciano a meno di 25 anni si attesta sul l’82%, in Italia si arriva al 90%.

I consigli per chi vuole iscriversi o per chi già frequenta

Per iniziare un percorso universitario si devono mettere in conto tante variabili e spese. Sia chi è già iscritto, sia chi sta pensando di farlo, sa perfettamente che ci sono dei costi non indifferenti da affrontare. Per questo motivo, numerosi studenti cominciano a mettere da parte delle somme di denaro già durante gli anni delle scuole superiori o, in alternativa, decidono di richiedere un prestito su siti di banche digitali, in modo da dilazionare meglio l’ingente spesa. Ma l’università richiede anche e soprattutto un impegno mentale: messo da parte il problema delle spese, è bene valutare al meglio tutti i possibili percorsi adatti alle proprie capacità e aspirazioni. Prendere una decisione ben ponderata sotto questo punto di vista permetterà di rendere più coinvolgente lo studio e soprattutto di renderlo propedeutico a una carriera lavorativa che sia davvero in linea con le proprie ambizioni.

Un altro aspetto che preoccupa molti studenti è la difficoltà che si può riscontrare nell’ambientarsi al nuovo luogo che si frequenterà giornalmente. Per questo bisognerà considerare anche la città in questione, in modo da assicurarsi che possa consentire di vivere bene questa fase importantissima per la propria formazione. A tal proposito può essere di grande aiuto usufruire delle giornate di orientamento organizzate dai vari atenei, durante le quali sarà possibile anche cominciare a stringere nuove amicizie, fondamentali per vivere con maggiore spensieratezza la quotidianità universitaria.

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