Regione

La Regione si farà carico dei danni economici subiti dai parchi acquatici

Sarà la Regione attraverso l’assessorato al Turismo a coprire le spese derivanti dai danni economici subiti dai titolari degli 8 parchi acquatici siciliani, in caso di mancanza o tardiva apertura stante l’oramai stagione turistica avviata e i lunghi tempi necessari ed indispensabili per la preparazione degli impianti, la sanificazione e la messa in sicurezza delle strutture. L’importo complessivo dei danni è stato quantificato in 2,5 milioni di euro. Somma che verrà erogato dalla Regione mediante vaucher.

É quanto emerso al termine dei lavori della Commissione parlamentare attività produttive all’Ars alla quale hanno partecipato i rappresentanti dei parchi acquatici dell’Isola, con la presenza dell’Assessore Regionale al Turismo Manlio Messina. A renderlo noto è il deputato regionale di Forza Italia e componente la Commissione Parlamentare Attività Produttive Mario Caputo, promotore dell’iniziativa, che aveva raccolto le preoccupate richieste degli operatori economici del settore turistico.

“Ringrazio il presidente della Commissione Orazio Ragusa – ha dichiarato Mario Caputo – per avere in soli due giorni convocato la riunione della Commissione e per avere compreso il delicatissimo momento che stanno attraversando i titolari delle strutture turistiche acquatiche siciliane. Ringrazio l’assessore Messina, per avere accolto le richieste degli imprenditori del turismo acquatico e per avere trovato le risorse che consentiranno alle loro strutture di potere superare questo drammatico momento, con la speranza che alcuni di loro potranno ugualmente salvare la stagione estiva anche nell’interesse del comparto del turismo. Senza questo aiuto economico – ha sottolineato Mario Caputo – non so quanti di questi impianti compreso quello dell’Acqua Park di Monreale avrebbero superato senza troppi danni la attuale stagione. Questa è la prova – ha concluso Caputo – che il Parlamento e il Governo della Regione sono a fianco delle categorie produttive della Sicilia”.

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