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Ma non saremo affatto persone migliori…

Da domani si torna ad una pseudo normalità. Difficile capire se e quanto durerà. Difficile anche fare commenti su chi ha sbagliato prima, cosa e magari dopo. La cronaca racconta di un tentativo di ritornare alla vita normale. Che poi normale non sarà. E non potrà esserlo. Gli ingressi contingentati, le mascherine, le distanze sociali. Sono tutte cose con cui dovremo convivere un bel po’. C’è chi dice almeno fino a marzo 2021. Chi azzarda un “fino al vaccino”. Che nemmeno si sa se sarà mai realizzato. Intanto usciamo da una pandemia lunga oltre due mesi. Impensabile solo fino a poco tempo fa. E vista solo nei migliori film.

Ne usciremo persone diverse. Cambiate. Diffidenti dell’altro. Più di prima. La quarantena, volenti o nolenti ci ha cambiato. Io me ne sono accorto nel mio piccolo. C’è la paura del “contatto umano”, oserei dire quasi un voler schivare l’altra persona. La distanza sociale ormai è intrinseca nel nostro essere “umani”. Addio (chissà per quanto) ai contatti fisici, strette di mano, baci e abbracci. Addio (chissà per quanto) a socialità e spensieratezza. Si torna alla vita normale. Si rientra al lavoro, dopo mesi di sofferenza economica. Si cerca di voltare pagina per riscriverne un’altra. Ma quei capitoli della nostra vita, sono stati determinanti per la nostra “storia”. E, dal mio punto di vista, hanno contribuito a trasformarci per sempre.

C’è chi diceva che ne saremo usciti diversi e migliori. Sul diversi concordo. Ma non sono d’accordo sul migliori. Siamo persone peggiori, secondo me. Meno altruisti e più egoisti. Meno “penso anche ai bisogni dell’altro” al “mi guardo solo il mio orticello”. E forse, in questo momento storico, non ne avevamo bisogno. Ma tant’è. Eccoci qui. Ecco il nostro capodanno. Il nostro nuovo inizio. Come sarà? Troppo presto per dirlo…

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