Parrucchieri ed estetiste chiusi fino a giugno: “Sull’orlo del fallimento”

Redazione

Regione - Il caso

Parrucchieri ed estetiste chiusi fino a giugno: “Sull’orlo del fallimento”
Il protrarsi dello stop a parrucchieri, barbieri e sale di bellezza rischia di diventare un vero dramma per le attività che non possono riaprire.

27 Aprile 2020 - 12:55

Il protrarsi dello stop a parrucchieri, barbieri e sale di bellezza rischia di diventare un vero dramma per le attività che non possono continuare a resistere sino a giugno. È per questo che il primo cittadino di Monreale Alberto Arcidiacono ha deciso di scrivere al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a sostegno della categoria. Il sindaco Arcidiacono ha annunciato di voler organizzare una conferenza in remoto con i rappresentanti di categoria per discutere con loro delle misure e accorgimenti, già adottati prima dell’emergenza, per garantire la distanza tra dipendenti, la sanificazione degli strumenti di lavoro e la disinfezione dei locali.

Nella nota inviata al presidente Conte il sindaco ribadisce che questo protrarsi della chiusura delle attività regolari fa crescere il lavoro abusivo, fatto su appuntamento nelle case, con maggiori rischio di contagio per i clienti e i loro familiari. Sulla vicenda è intervenuto anche Mario Caputo, deputato regionale di Forza Italia e componente la Commissione parlamentare Attività produttive: “Ancora una volta la Sicilia esce penalizzata dalle decisioni del Governo nazionale – dice Caputo – A rischio fallimento intere categorie artigianali e produttive che potevano riprendere le attività con l’adozione di rigidi sistemi di prevenzione sanitaria. Mi riferisco in particolare alle attività artigianali di parrucchieri, sale da barba, centri estetici e di bellezza e per le attività di tatuaggi. Vietarne la ripresa significa decretare il loro fallimento o favorire gli abusivi del settore o peggio, trasformare artigiani in regola in abusivi per necessità”.

Secondo Caputo, “è il momento di fare prevalere nell’interesse della Sicilia le prerogative del nostro Statuto speciale. Non possiamo assistere al fallimento di migliaia di attività artigianali che avrebbero potuto riaprire con l’adozione di misure di distanziamento e igienico sanitarie. Anche perché la Sicilia ha il più basso indice di diffusione del virus e i siciliani hanno dimostrato di sapere rispettare gli obblighi in materia di igiene, sanità e di distanziamento. Ho chiesto al Presidente Miccichè di fare intervenire tutta la deputazione nazionale di Forza Italia affinché si adottino iniziativa politiche e parlamentari a tutela del sistema artigianale e produttivo siciliano. Intanto, tutto il gruppo parlamentare di Forza Italia in seno all’Ars, in sede di voto alla Finanziaria chiederà il voto dell’ordine del giorno a tutela di queste categoria da inviare al Governo nazionale per la modifica del decreto del 26 aprile”.

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