Rubriche

Se il sonno della ragione genera mostri impotenti contro il coronavirus…

Oggi riprende la nostra rubrica “Scritti da voi” con un simpatico pezzo che ci ha inviato “Mammut”, uno pseudonimo per custodire l’identità di un uomo monrealese che vuole inviare alla nostra redazione una serie di articoli per tentare di strappare un sorriso ai nostri lettori. Articoli pieni di ironia pungente…

In questo momento topico della nostra esistenza, il sonno della nostra ragione potrebbe generare mostri impotenti rispetto allo stato di allarme sociale prodotto dalla paura del contagio virale. Bisogna essere vigili, restare a casa, attenersi scrupolosamente alle indicazioni della Protezione Civile, degli Organi preposti alla Salute Pubblica ed alle direttive del nostro Governo Nazionale, Regionale, Locale. Secondo l’Istituto Regionale Licheano di Statistica, diretto da Ernesto Campa-Ammuzzo, dormire sei ore al giorno attiva livelli di guardia svizzera fuori dal comune, attiva il sistema immunitario, i cabbasisi con annessi e connessi e ci protegge dalle truffe telefoniche perché essendo incazzati per le sei ore di sonno, manderemo a quel paese i truffaldini, bloccando il telefono.

Secondo il dottor Campa Ammuzzo, il 75% di cittadini su di un campione di tre milioni di abitanti consumerebbe in media 7 caffè al giorno, potenziando incazzature e reazioni violente contro i predoni malintenzionati e rompipalle. Cittadini più aggressivi, difenderanno meglio la legalità nelle nostre città e saranno più solidali con le comunità dove vivono, aiutando i più bisognosi e disagiati e rispettando le direttive dei loro governi locali. Dopo una cena moderata a “km 0” e le notizie del Tg nazionale, sparecchierebbero la tavola, laverebbero piatti, pentole e posate, farebbero la raccolta differenziata nei giusti orari e reciterebbero mezz’ora di Santo Rosario. A mezzanotte, tutti a nanna e sveglia alle 6 del mattino, con due solenni caffè bollenti e scottanti come tizzoni accesi nella brace. Aggiunge ancora il Dottor Campa, che si può fare l’amore, ognuno secondo l’età e se gli va.

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