“La mafia punterà le aziende in crisi”, l’allarme dell’ex pm Di Matteo

Vincenzo Ganci

Dall'Italia e dal Mondo - Emergenza Coronavirus

“La mafia punterà le aziende in crisi”, l’allarme dell’ex pm Di Matteo
É l'allarme lanciato dall'ex pm della Dda di Palermo e adesso componente del Csm Antonino Di Matteo

30 Marzo 2020 - 10:46

La mafia potrebbe approfittare del momento di crisi per mettere le mani sulle aziende in difficoltà economica. É l’allarme lanciato dall’ex pm della Dda di Palermo e adesso componente del Csm Antonino Di Matteo.

“C’è un altro terribile contagio che dobbiamo scongiurare in questo momento: l’economia legale rischia di essere infettata ancora di più dalle mafie. La mafia punta a prendersi le aziende in crisi”. Ha detto Di Matteo in una intervista a Repubblica. Il magistrato condivide “l’allarme dei nostri investigatori, che sono i migliori al mondo sul fronte della lotta alle mafie”. “I padrini e i loro complici – spiega – potrebbero già avere iniziato a contattare imprenditori e commercianti assaliti dalla crisi economica, offrendo ingenti disponibilità di liquidità, magari sotto forma di prestiti”. “Penso agli operatori del commercio – aggiunge Di Matteo – del settore alberghiero, in generale alle piccole e medie imprese. In breve tempo, la criminalità organizzata potrebbe arrivare all’obiettivo di controllare numerose attività economiche legali”.

“Non possiamo permetterlo – avverte Di Matteo – sarebbe un gravissimo passo verso l’apparente legalizzazione delle mafie. É la grande sfida che ci aspetta, non riguarda solo il nostro governo, ma anche le istituzioni europee”. Ritiene “importanti” le misure messe in campo dal governo “per arginare il contagio dell’economia legale. Perché vanno sostenuti con forza non solo le persone indigenti, ma anche i tanti imprenditori e commercianti che non aiutati rischiano più o meno consapevolmente di consegnarsi all’economia mafiosa”. Sui tentati assalti ai supermercati a Palermo dice: “Le mafie potrebbero anche soffiare sul fuoco del malcontento per alimentare odio nei confronti delle istituzioni. Una ragione in più perché lo Stato giochi di anticipo e con più forza rispetto alle mafie”.

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