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“Ai domiciliari”: il giudice scarcera parchitano arrestato per tentato omicidio

Messo ai domiciliari non solo perché si sono attenuate le esigenza cauelari, ma anche per l’emergenza coronavirus e il pericolo dei contagi in carcere. E’ la storia di Alessandro Guddo, di Altofonte, 41 anni, arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Il provvedimento del Gup di Palermo, Piergiorgio Morosini, ha accolto l’istanza presentata dagli avvocati Giovanni Castronovo e Raffaele Bonsignore.

Il parchitano Guddo è accusato del tentato omicidio di Gianfranco Cammuca, avvenuto nell’agosto 2019 a Villaciambra, frazione di Monreale. L’indagato avrebbe reagito con una coltellata a un rimprovero e a uno schiaffo che Cammuca, barista, avrebbe fatto al figlio. Il giudice Morosini ha ritenuto, nonostante il parere contrario della Procura, che le esigenze cautelari si siano attenuate perchè la vittima si è trasferita in Germania e non ci sono dunque pericoli di reiterazione del reato nei confronti dello stesso Cammuca.

Inoltre è in corso il giudizio abbreviato, che è in uno stato avanzato. Sotto un altro profilo il giudice ha valuta anche l’emergenza sanitaria in corso e la necessità che le carceri siano alleggerite della presenza di indagati ai quali possono essere concessi i domiciliari.

L’episodio è avvenuto oltre un anno fa. Tutto è nato da una banale lite fra due bambini. Il rimprovero di uno dei papà non è andato giù all’altro padre che si è armato di coltello e ha deciso di vendicare l’onore del figlio, di soli 11 anni. Guddo ha colpito con un fendente l’uomo di 44 anni commerciante, anche lui di Altofonte. L’aggressione non è finita in tragedia solo grazie alla prontezza di riflessi della vittima ed all’intervento di un carabiniere in pensione, che si è scagliato sull’aggressore ed ha frenato la coltellata che ha ferito solo lievemente il 44enne.

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