Cronaca

La truffa sulle protesi al Civico: annullati domiciliari per l’infermiere monrealese

Un primario, due infermieri e un informatore sanitario sono finiti pochi giorni fa in manette a Palermo, in un’operazine dei carabinieri del Nas. Sono tutti accusati di aver gonfiato i numeri delle protesi utilizzate negli interventi di chirurgia cranica e della colonna vertebrale, truffando il servizio sanitario regionale. Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Palermo e condotte dal Nas del capoluogo, con servizi di osservazione e pedinamento, ispezioni ed anche attraverso intercettazione, hanno permesso di scoprire un’articolata organizzazione finalizzata a perpetrare truffe ai danni del servizio sanitario regionale.

Il gip aveva disposto, inoltre, la misura cautelare degli arresti domiciliari per il direttore del reparto di Neurochirugia, un agente della società Servizi Medicali s.r.l.e due infermieri, tra cui B.M., monrealese, classe 54. Già in sede d’interrogatorio di garanzia, B.M., rispondendo alle domande del giudice e del pubblico ministero, aveva  fornito  un’esaustiva spiegazione e giustificazione alle contestazioni, supportate da una considerevole produzione documentale.  Oggi, il tribunale del riesame di Palermo, ha annullato l’ordinanza di applicazione della misura cautelare applicata all’infermiere monrealese. Il ricorso era stato proposto dai legali del monrealese, al tribunale delle Libertà di Palermo, il quale, ha accolto integralmente le motivazioni proposte, così disponendo la liberazione di B.M.

“Apprendiamo con soddisfazione la decisione del tribunale del Riesame – dichiarano i difensori dell’indagato, gli avvocati Mario Caputo e Nicola Nocera – restando in attesa di conoscere la motivazione dell’ordinanza; tuttavia l’accoglimento del ricorso costituisce un primo, importantissimo passo, per dimostrare, nelle sedi opportune l’assoluta estraneità del nostro Assistito ai fatti contestati”.

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