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Aereo fuori pista, ma è una simulazione: all’aeroporto si studia come intervenire

C’è un aereo fuori pista: all’aeroporto di Palermo Falcone Borsellino scatta l’imponente esercitazione su scala totale per verificare l’efficacia del Piano di emergenza aeroportuale in caso di incidente aereo e testare la tempestività di intervento; la modalità di risposta da parte di tutti gli enti coinvolti e la capacità di coordinamento nei soccorsi, negli interventi di ricerca e soccorso finalizzato al salvataggio di vite umane; nell’assistenza alle vittime di incidenti aerei e ai loro familiari.

La simulazione si è tenuta stanotte e ha coinvolto Enac, Enav, Vigili del Fuoco, 118, Polizia di Frontiera, Carabinieri, Guardia di Finanza, Agenzia delle Dogane, Asp, Croce Rossa Italiana, Polizia municipale di Cinisi, Protezione Civile, Capitaneria di Porto, handler Gh Palermo e Aviapartner. Oltre cento i partecipanti, ognuno con un ruolo ben preciso per fronteggiare l’emergenza.

Lo scenario dell’esercitazione ha visto il fuori pista (simulazione) di un aereo in arrivo da Roma con a bordo 12 passeggeri più 3 componenti dell’equipaggio, alle 1,30 circa. Nell’esercitazione, l’aeromobile dichiara avaria tecnica all’impianto idraulico, con richiesta di atterraggio in emergenza. In fase di atterraggio dalla pista 7, l’aeromobile esce fuori pista e si ferma sul raccordo “Bravo”. Nell’impatto con il suolo l’aereo subisce danneggiamenti; la torre di controllo fa partire la macchina dei soccorsi con l’attivazione del Piano di emergenza aeroportuale. Alcuni tra passeggeri ed equipaggio risultano deceduti e feriti, vengono simulate le fiamme.

In pochissimi minuti, i primi ad arrivare sul luogo dell’incidente sono i Vigili del Fuoco. Arrivano pure le ambulanze e scattano le fasi che riguardano il salvataggio dei passeggeri e del personale di bordo. Viene approntata anche una postazione medica avanzata. Dentro il Terminal, nel frattempo, viene attiva la procedura che riguarda l’assistenza a feriti e familiari; si aprono sale per i passeggeri illesi e per i familiari, mentre il cuore delle operazione passa alla sala Coe (centro operativo delle emergenze, dove sono riuniti i responsabili di tutti gli enti coinvolti) con il continuo monitoraggio di tutti i passaggi dell’esercitazione.

“Questo tipo di esercitazioni periodiche – dice Giovanni Scalia, amministratore delegato di Gesap, la società di gestione dell’aeroporto di Palermo – oltre a quelle parziali in vari settori, risultano fondamentali affinché i soggetti coinvolti operino al meglio, in caso di reale emergenza. Tutte le componenti aeroportuali sono state pienamente all’altezza, e questo perché ogni giorno garantiscono la sicurezza dell’aeroporto e dei passeggeri”.

L’operazione è durata oltre due ore e ha visto un vasto schieramento di uomini e mezzi. “L’esercitazione annuale serve a testare e validare i tempi di intervento e le risposte da parte di tutti gli operatori sul Piano di emergenza aeroportuale – afferma Antonino Buttafuoco, direttore Enac della direzione aeroportuale della Sicilia Occidentale – nonché della gestione di tutti gli aspetti che riguardano i soccorsi a passeggeri, crew e l’assistenza ai loro familiari”.

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