Sorpresi a mangiare arancine e fumare a Sala delle Lapidi: commessi nei guai

Giorgio Vaiana

Palermo - Palermo

Sorpresi a mangiare arancine e fumare a Sala delle Lapidi: commessi nei guai
Il presidente del consiglio comunale Orlando ha chiesto punizioni esemplari

18 Dicembre 2019 - 12:27

Il presidente del consiglio comunale di Palermo Salvatore Orlando ha chiesto punizioni esemplari per i commessi beccati a mangiare arancine e fumare sul posto di lavoro. Le immagini sono di un giornalista del programma di La 7 Non è l’Arena condotto da Massimo Giletti. Il giornalista stava indagando sulla famiglia del consigliere Andrea Mineo, insieme al padre Franco nominato in ufficio di gabinetto della Regione. Ma a Sala delle Lapidi ha sentito un classico profumo di rosticceria. Era il 13 dicembre, il giorno di Santa Lucia. E a Palermo è un vero trionfo di arancine. E così i commessi stavano davvero rendendo onore a Santa Lucia mangiando, con tanto di divisa addosso e mentre erano sul posto di lavoro, arancine al burro, alla carne e alla salsiccia.

“In Sicilia continuano ad accadere delle cose che sono abbastanza inspiegabili”, dice Massimo Giletti presentando il servizio mentre in studio ci sono Nunzia De Girolamo, Luca Telese e in collegamento c’è l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta. In studio anche Alessandro Magistro, presidente delle Consulte giovanili delle Sicilia. E così le immagini mostrano chiaramente i commessi intenti a divorare le arancine mentre a pochi metri da loro ci sono i turisti che stanno osservando le meraviglie di Sala delle Lapidi. I commessi, inquadrati, non hanno risparmiato battute ironiche: “Che vuole, oggi è la giornata dell’arancina. Mangiamo arancine al burro, alla carne, al sugo di salsiccia”.

Ma c’è di più. Perché alcuni di loro sono stati filmati mentre fumavano in una stanza riservata alle mamme che allattano. E a chi ha fatto notare loro che nei luoghi pubblici vige il divieto di fumo, la risposta è stata fuori da ogni cortesia istituzionale: “Fatti i c**** tuoi”. Comportamenti, come riporta La Repubblica, che hanno mandato su tutte le furie il presidente del consiglio comunale Salvatore Orlando che ha scritto una lettera al segretario generale, al direttore generale e al sindaco chiedendo che vengano individuati i commessi in servizio quel giorno e che vengano avviate le “opportune” sanzioni disciplinari, per il danno all’immagine e al decoro causato al Comune.

A seguito della diffusione delle immagini, il sindaco Leoluca Orlando ha disposto che tramite l’Ufficio di Gabinetto siano effettuati gli accertamenti relativi all’identità degli stessi, procedendo all’assunzione di adeguati provvedimenti sanzionatori previsti dal contratto e al loro trasferimento presso altre sedi.

“Nessun dipendente, quali che siano ruolo e funzioni, può dimenticare di essere sempre e comunque espressione dell’Amministrazione comunale – ha dichiarato Orlando -. Comportamenti e atteggiamenti in contrasto con l’immagine e il decoro delle istituzioni e, ancor più, comportamenti lesivi delle norme di tutela della salute pubblica, non sono e non saranno tollerati, ma piuttosto sanzionati secondo quanto previsto dal contratto collettivo”.

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