Palermo

Rifiuti, si cambia? L’assessore Pierobon: “Stop agli affidamenti diretti”

Il caso di Casteldaccia conferma il pericolo degli affidamenti diretti nella gestione della raccolta dei rifiuti. A dirlo sono l’assessore regionale all’Energia Alberto Pierobon e il presidente della Commissione antimafia Claudio Fava, che commentano la vicenda che ha portato all’arresto tra gli altri del sindaco di Casteldaccia Giovanni Di Giacinto.

“Una attività di gestione dei rifiuti frammentata – spiega l’assessore Pierobon – non garantisce economie di scala e un servizio efficiente, e sarà esposta a maggiori rischi di infiltrazioni criminali. Le gare devono essere indette dalle autorita d’ambito per conto di tutti i Comuni che ne fanno parte. Questa è la situazione attuale in Sicilia, senza voler entrare nel merito delle notizie di cronaca. Lo avevano detto il governo nazionale, l’Autorità anticorruzione, la Corte dei Conti, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato: il sistema dei rifiuti in Sicilia va riformato”.

“Il governo Musumeci – aggiunge Pierobon – è intervenuto con il ddl presentato all’Ars e con il Piano rifiuti da poco esitato in commissione Vas. Grazie a questo importante strumento di pianificazione mettiamo ordine alla materia, razionalizziamo e introduciamo misure di contrasto ad ogni forma di speculazione. Il Piano mette in sicurezza il settore stabilendo dei criteri e delle priorità secondo una visione strategica che porterà la Sicilia a una gestione ordinaria e trasparente”.

Sulla vicenda è anche intervenuto Claudio Fava, presidente della Commissione regionale antimafia. “Gli arresti di oggi nel comune di Casteldaccia confermano i rischi e la pericolosità degli affidamenti diretti nel servizio di raccolta dei rifiuti. Per questo, come Commissione antimafia e anticorruzione, abbiamo avviato nelle scorse settimane un censimento della situazione Comune per Comune, con uno specifico focus sugli affidamenti diretti e in proroga in questo delicato settore. È nostra convinzione, e le notizie che arrivano da Casteldaccia sono una conferma, che dentro la giungla degli affidamenti diretti e senza gara di appalto del servizio di raccolta dei rifiuti si annidino malaffare e corruzione, oltre a costituire uno dei principali elementi di un ingiustificato aumento del costo del servizio di raccolta”.

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