“Voi mi fate questo, ma Dio vi punirà”, le intercettazioni choc nella casa di riposo

Redazione

Regione - Il caso

“Voi mi fate questo, ma Dio vi punirà”, le intercettazioni choc nella casa di riposo
Un quadro agghiacciante quello che viene fuori dalle intercettazioni dei carabinieri di Monreale

13 Novembre 2019 - 13:51

Intercettazioni choc quelle fatte dai carabinieri di Monreale nella “casa di cura degli orrori” a San Giuseppe Jato. L’operazione ha portato all’arresto di due operatrici per maltrattamenti fisici e psicologici nei confronti di un’anziana ospite della struttura.

“Per adesso tutti voi mi fate i dispetti, ma Dio ve la farà pagare”, diceva l’anziana ospite a uno degli assistenti sanitari della casa di riposo in cui stava. “Il Signore a te sta pensando…”, le rispondeva il suo interlocutore. Dialoghi agghiaccianti emersi durante le indagini dei carabinieri. Ancora più scioccanti le immagini registrate dai militari, che hanno costretto i carabinieri a non mostrarle per la loro crudezza.

Ad accorgersi dei lividi sul corpo dell’anziana è stato un familiare che in un primo momento ha creduto alla versione fornita dalla struttura secondo cui la donna se li era procurati a causa della sua difficoltà a deambulare. I segni sul corpo però sono comparsi anche quando l’anziana era costretta a letto per una frattura del femore. Da qui la denuncia ai militari. Nella casa di riposo lavorano circa una decina di operatori e sono una trentina gli anziani ospitati dalla struttura.

I militari hanno installato le microspie che in soli tre giorni hanno ripreso delle due operatrici. “Si notava che mentre l’anziana era in piedi, al lato del letto, l’assistente la afferrava per i corti capelli bianchi all’altezza del nuca e la scuoteva per alcuni secondi”, scrive il giudice facendo notare come l’operatrice stesse addirittura digrignando i denti. Stesso atteggiamento il giorno dopo quando la seconda operatrice, F.S., entra in stanza per il pranzo. L’anziana si muove e l’assistente infastidita – ricostruiscono gli inquirenti – le dà un pizzicotto sulla mano.

“Tutte cose levate hai, pezza di tro…ah! Sei una tro… sei”. E l’anziana rispondeva: “No no no no no”. In un’altra occasione l’anziana, di fronte alla operatrice pronta a farle un’iniezione, si porta le braccia al volto, come se volesse proteggerlo, “come se fosse abituata ad essere colpita”, scrive il Gip.

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