Cronaca

Nuovo “furto” di opere d’arte: sparito un quadro dell’artista Pippo Madè

Ci risiamo. Un nuovo caso di furti di opere d’arte si riverifica a Monreale. La denuncia dell’artista palermitano Pippo Madé, attraverso il figlio Rosario. I contorni della vicenda sono tutti da chiarire, ma pare che manchi all’appello un dipinto donato dall’artista al comune nel 1977.

“Mio padre sfogliando i vecchi album dei ricordi si soffermò su una cerimonia in particolare – racconta Rosario – Si tratta di un dipinto di 160 x 120 centimetri e venne donato da mio padre al Comune di Monreale che gli conferì una medaglia d’oro. Fu l’ex sindaco Pino Giacopelli a volere, a tutti i costi, la mostra di mio padre a Monreale, in occasione dell’anniversario dell’uccisione del Capitano Emanuele Basile. E, infatti, si evince dalla delibera che proprio nella stassa data (4 maggio 1983) dell’inaugurazione venne collocata in via Novelli, la lapide che ricorda il terzo anniversario dell’omicidio dell’Ufficiale dell’Arma. Mio padre oltre a donare il dipinto, donò anche alcune incisioni al Liceo Basile. Il mio rammarico, non è solo quello della scomparsa, spero momentanea, dell’importante opera che oltre ad avere un valore storico avrebbe anche un valore di mercato vicino ai 25 mila euro, ma quello che Monreale, qualsiasi cosa, comprese le opere d’Arte, si spostino, senza delibere e valide motivazioni, da un posto all’altro, sino a quando, come in questo caso, se ne perdono le tracce”.

La famiglia Madé non è nuova ad aver subìto spiacevoli eventi come questo. Sono ormai conclamate le sparizioni di un dipinto di Carmelo Zotti e di alcune opere della famiglia Madè (tre disegni di Pietro Buttitta ed una lito di Tono Zancanaro) prestate al Comune e indebitamente inserite, come sentenziato nel 2011 dal Tribunale Penale di Palermo a seguito di un processo che vide imputato lo stesso Rosario Madè (assolto “perché il fatto non sussiste”) nella “Donazione Franco Nocera”.

Il dipinto di Madè era stato donato al comune nel 1977. Era stato ritrovato, grazie al prezioso lavoro di due dipendenti dell’archivio storico, praticamente incustodito, all’interno della delegazione di Pioppo. L’ex indaco Piero Capizzi, lo aveva fatto prelevare e trasportare nella Galleria. Da qui il vuoto e non si sa più niente. “Ho avvisato il sindaco Arcidiacono di questa vicenda – conclude Madè – Ma ancora nulla e tutto tace. Ho anche informato i Carabinieri”.

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