Mafia, colpo ai vertici della famiglia di Carini: 9 arresti

Redazione

Palermo - L'operazione della Polizia

Mafia, colpo ai vertici della famiglia di Carini: 9 arresti
L'ordinanza è stata emessa dal Gip presso il Tribunale di Palermo

06 Giugno 2019 - 08:30

E’ in corso, dalle prime luci dell’alba, a Palermo e in provincia, una vasta operazione antimafia condotta dalla Polizia volta a disarticolare i vertici della famiglia mafiosa di Carini. I poliziotti della Squadra Mobile palermitana, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Gip presso il Tribunale di Palermo, hanno arrestato numerosi soggetti che dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini spaccio.

Il provvedimento giunge al termine di un’indagine dalla Squadra Mobile di Palermo sulla famiglia mafiosa di Carini, che si è avvalsa, tra l’altro, delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Gaspare Pulizzi, Francesco Briguglio e Antonino Pipitone. Tra i personaggi di maggior rilievo figura Antonino Di Maggio, considerato il reggente della famiglia fino al momento del suo arresto, avvenuto nel novembre 2016, con l’accusa di aver partecipato al duplice omicidio di Giuseppe Mazzamuto e Antonino Failla.

Sono stati individuati in Vincenzo Passafiume ed Salvatore Amato i più stretti collaboratori di Di Maggio, incaricati della gestione delle attività estorsive e Fabio Daricca, quale affiliato a totale disposizione del capofamiglia e collettore tra la famiglia mafiosa ed un sodalizio criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti. In particolare, Passafiume era uomo di assoluta fiducia del capofamiglia Antonino Di Maggio tanto da gestire, insieme ad Salvatore Amato, una intrigata vicenda relativa alla compravendita di un terreno chiamato “delle monache” a Villagrazia di Carini del valore di 500-600 mila euro. L’affare vedeva coinvolto proprio il boss Di Maggio come percettore finale di ingenti somme di denaro.

Le indagini, inoltre, hanno evidenziato come gli uomini di Di Maggio controllassero in modo capillare il territorio di riferimento, con la sistematica sottoposizione ad estorsione di imprenditori e commercianti della zona, che dovevano inoltre, dovevano munirsi di una sorta di “autorizzazione” preventiva della famiglia ancor prima di avviare una qualunque attività. I fratelli Fabio e Giuseppe Daricca, Alessandro Bono, Antonino Vaccarella, Salvatore Lo Binco e Giuseppe Patti rispondono di traffico di sostanze stupefacenti, cocaina in particolare.

Nel corso delle indagini, presso un immobile abbandonato a Villagrazia di Carini, base operativa del sodalizio, sono state sequestrate alcune partite di cocaina e le attrezzature necessarie per pesare e confezionare la sostanza. Sono stati, inoltre, individuati in Alessandro Bono (narcotrafficante di livello internazionale che curava personalmente l’importazione di cocaina dal Sud America) e in Fabio Daricca (già condannato per analoghi reati nel corso del processo Addio Pizzo 5) i vertici dell’organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti.

I NOMI DEGLI ARRESTATI

1) DI MAGGIO Antonino, nato a Torretta (PA), cl.1954;
2) PASSAFIUME Vincenzo, nato a Palermo, cl.1950;
3) AMATO Salvatore, nato a Carini (PA), cl.1961;
4) DARICCA Fabio, nato a Palermo, cl.1977;
5) BONO Alessandro, nato a Palermo, cl.1979;
6) VACCARELLA Antonino, nato a Palermo, cl.1983;
7) LO BIANCO Salvatore, nato a Palermo, cl.1994;
8) DARICCA Giuseppe, nato a Palermo, cl.1990;
9) PATTI Giuseppe, nato a Palermo, cl.1982;

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