Cronaca

Bye Bye Pd: il partito democratico si è dimenticato che si vota a Monreale

Un crollo delle preferenze, segno che il tempo è cambiato: dal 41 per cento nelle elezioni europee del 2014 al rischio, cinque anni dopo, di sparire dai radar della politica. Alle prossime amministrative il Partito democratico non c’è o si è alleato con il centrodestra per non scomparire definitivamente. Il caso più eclatante è sicuramente a Monreale, dove del Pd non c’è traccia e su otto candidati sindaco sembra strano che nessuno abbia trovato l’accordo con il partito democratico. Niente simbolo, niente lista, niente uomini di fiducia. Niente di niente.

Sotto l’ombra del Duomo non c’è neanche un vessillo di quel partito che faceva incetta di comuni, piccoli o grandi, che fossero non aveva importanza. L’importante era: semplicemente esserci. Chi cinque anni fa aveva sostenuto il Pd adesso ha preferito convergere in una più comoda lista civica. Scelte politiche è vero, ma la preoccupazione di un altro passo falso allarma soprattutto i dirigenti dem.

Chi lancia l’allarme è l’ex sindaco di Ustica, Attilio Licciardi oggi componente dell’assemblea nazionale del Pd. “Le prossime elezioni amministrative in Sicilia siano le prime elezioni della svolta: il Pd si presenti col suo simbolo in tutti i grandi Comuni, sostenga solo candidati sindaco del campo largo del centrosinistra, mai più casi Ruggirello e Nicotra, mai più accozzaglie indistinte. La Sicilia ha bisogno di competenza trasparenza e onestà. Il popolo del centrosinistra è stanco di dovere accettare coalizioni e uomini indigeribili in nome di quella “realpolitik” che ci ha distrutto. Basta al partito “autobus” dove si sale per essere eletti e si scende alla prima occasione. Rispetto per gli iscritti, i militanti e gli elettori del centrosinistra. Solo così possiamo ripartire nei nostri territori”, conclude Licciardi.

Insomma il timore c’è ed è quello di sparire a colpi di Lega e 5 stelle, per evitarlo il Pd siciliano ha due fiches da giocare al tavolo verde: amministrative ed europee. La strada è tracciata, adesso bisogna percorrerla.

 

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