Un viaggio tra le meraviglie di Palermo e Monreale raccontando attraverso le immagini non solo i monumenti più conosciuti e i luoghi più rappresentativi, ma anche strade e vicoli meno conosciuti. Le telecamere installate sopra le autovetture di Google fotografano le strade e i luoghi da mostrare in Street View, ma tengono in conto diversi fattori, tra cui le condizioni meteorologiche e la densità di popolazione delle diverse aree, per determinare quando e dove è possibile raccogliere le immagini migliori. Per abbinare ogni immagine alla sua posizione geografica sulla mappa, vengono combinati i segnali provenienti dai sensori sulla vettura che misurano i dati GPS, la velocità e la direzione. Questo aiuta a ricostruire il percorso esatto della vettura e anche a inclinare e riallineare le immagini in base alle necessità.

Ma come funziona un’immagine a 360 gradi? Per evitare interruzioni nelle foto sferiche, fotocamere adiacenti scattano foto leggermente sovrapposte tra di loro, che vengono in seguito “cucite” insieme in un’unica immagine. Speciali algoritmi di elaborazione delle immagini riescono ad attenuare le “cuciture” e creare una transizione uniforme, poco visibile all’occhio umano. La velocità con cui i tre laser della vettura vengono riflessi dalle superfici consente di capire la distanza di un oggetto o di un edificio e creare i modelli 3D. Quando l’utente si sposta su un’area lontana con il mouse, il modello 3D determina la migliore vista panoramica da mostrare per quel punto.

L’ultima rilevazione a Monreale è datata 2016, adesso dopo tre anni le telecamere di Google tornano in Sicilia. Le riprese per le 9 province siciliane sono iniziate lo scorso febbraio e termineranno a settembre di quest’anno.